Aprire un tapas bar: come attrarre clienti con nuovi format

Tra innovazione e burocrazia: ecco come aprire un tapas bar

Hai sempre desiderato aprire un locale che fosse diverso dal classico bar e che attirasse l’attenzione? il tapas bar è la soluzione!

La cucina spagnola, con la sua varietà e i suoi sapori unici, è ormai apprezzata in tutto il mondo e proprio da questo prende spunto il format del tapas bar che si è affermato già in molte città all’estero.
Aprire un tapas bar può rivelarsi un’attività molto redditizia. Non solo perché ti consente di entrare in un mercato di tendenza, ma anche perché ti permette di attirare l’attenzione dei clienti e fare la differenza tra le altre attività di bar.
Vuoi saperne di più? Approfondiamo l’argomento!

Che cos’è il tapas bar?

Di certo conoscerai le tapas, pietanze tipiche spagnole a base di carne o di pesce, che possono essere consumate come aperitivo o antipasti,
serviti caldi o freddi. La particolarità di questo piatto è l’impiego di una grande varietà di ingredienti che permette di creare abbinamenti sfiziosi o anche gustose monoporzioni da assaporare accompagnate da cocktail o bevande come sangria, birra, vino o bevande analcoliche.

Aprire un tapas bar ti permette quindi di proporre alla clientela un menù vasto e fantasioso, con ingredienti che puoi modificare a seconda delle stagioni.

I tapas bar sono locali pensati per la convivialità: il luogo ideale per un aperitivo, una serata in famiglia o con gli amici. Qui si mangia bene, senza spendere una fortuna, e si vive un’atmosfera unica. Questi aspetti, che rendono i tapas bar tanto amati, sono anche la chiave del loro successo!

Un ambiente accogliente, una cucina che unisce qualità e convenienza, e l’opportunità di condividere piatti in compagnia: sono tutti fattori che rendono questo format particolarmente interessante per chi vuole avviare un’attività in proprio o aderire a un franchising tapas bar.

Da dove partire per aprire un tapas bar accattivante e originale?

Punto di forza del tapas bar è l’originalità del prodotto e soprattutto della location.

Per ottenere questo risultato è necessario curare l’arredo nei minimi dettagli, studiandone con cura anche la disposizione. Lo spazio non è importante, basta valorizzarne i punti di forza e dare personalità agli ambienti.

L’ambiente deve essere funzionale per chi vi lavora e al tempo stesso confortevole per i clienti, per spingerli a restare e quindi a consumare di più. Puoi arredare il locale in stile vintage, classico, shabby o moderno, scegliendo quello che più ti piace.

Nei locali più piccoli è possibile utilizzare dei tavolini rotondi, che risultano eleganti e facilitano anche il passaggio dei camerieri.

Punto focale del locale, poi, è il bancone. Questo elemento può assolvere a diverse funzioni: può essere usato come base d’appoggio per le consumazioni veloci, come divisorio tra sala e area cucina e, se viene proposto cibo da asporto, come piano per preparare le consegne.

Un tapas bar può essere reso originale dalla scelta dei colori e delle luci e/o dal tipo di menù proposto.

Come aprire un tapas bar carino e originale in 5 step

Vediamo, quindi, cosa serve per aprire un tapas bar e quali sono gli step da seguire per avviare un’attività di successo:

  1. Scelta della location. La posizione del locale è un punto di forza dell’attività.
  2. Analisi dei competitor. Per invogliare i clienti a entrare e ritornare nel tuo locale devi proporre qualcosa di diverso dai competitor e dalle attività della tua zona. Per definire il tuo vantaggio competitivo devi prima studiare la concorrenza, i servizi e le offerte proposte.
  3. Definisci il tuo target di clienti. Una volta individuato il tuo target puoi definire il menù da proporre e anche capire quale concept di locale realizzare.
  4. Business plan. Si tratta di un piano finanziario per la tua nuova impresa che contempla costi fissi e variabili, definisce le strategie da seguire per raggiungere determinati risultati nel tempo, quindi è la base fondamentale di ogni attività commerciale.
  5. Cura la brand identity. Individua un nome e un logo per il tuo locale: una volta definito il tuo marchio tutto dovrà essere coerente – dagli arredi, agli elementi grafici, ai menu – per aiutare i clienti a ricordarsi della tua attività.

A chi rivolgerti per aprire il tuo tapas bar?

Per aprire un’attività commerciale, come un tapas bar, è necessario pensare anche agli aspetti più tecnici. Si tratta di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande che, nel comune di Roma, è rilasciabile soltanto a patto che si raggiunga un punteggio di qualità sia per la location creata che per le caratteristiche del gestore e varia in ogni Municipio oltre al rispetto delle linee guida della ASL.

In una fase preliminare è fondamentale, per chiunque voglia intraprendere un’attività imprenditoriale, ricevere una seria consulenza che sia di supporto alla creazione del tuo progetto d’impresa, realizzare un progetto che ci consenta di creare il concept adatto alle nostre esigenze ma soprattutto riuscire a capire il costo di realizzazione, analizzare se si necessita di una eventuale richiesta di accesso al credito, alla costituzione della società o della ditta individuale, facendo seguire una serie di adempimenti obbligatori:

  • iscrizione al registro delle imprese.
  • apertura dei profili INPS e INAIL.
  • Essendo un’attività di ristorazione, è indispensabile essere abilitati (attestato SAB) a lavorare in attività alimentare di somministrazione, rispettare le linee guida della ASL in cui si attesta il rispetto delle norme igieniche di sicurezza del locale.
  • comunicazione al Comune di riferimento dell’avvio della tua attività (SCIA)
  • ottenere il permesso di esporre l’insegna.

Vuoi avere maggiori informazioni su cosa serve per aprire un tapas bar? Il team di GIPA Consulting può aiutarti in ogni fase di progettazione e lancio della tua attività, curando anche l’aspetto burocratico.

Scopri i nostri servizi e contattaci per richiedere una consulenza personalizzata.

5 strategie per ottimizzare lo spazio e arredare un bar piccolo in centro

Arredare un bar piccolo: trucchi e consigli per valorizzare lo spazio e conquistare i clienti

Hai un piccolo bar e sei alla ricerca di idee per valorizzarlo al meglio? Come di certo saprai l’aspetto di un locale è un fattore determinante per attirare i clienti e invitarli a tornare.

Proprio per questo, potendo scegliere tra due o più bar, viene sempre preferito quello arredato con maggior gusto, che offre un ambiente più confortevole. 

Con la giusta dose di creatività, e prestando attenzione ai dettagli, arredare un bar piccolo e ottenere un effetto finale in grado di valorizzare il locale è possibile.

Se non sai da dove iniziare, ti diamo noi qualche consiglio utile su come arredare un bar piccolo.

5 step su come arredare un bar piccolo

La prima regola da seguire è ottimizzare gli spazi per renderli funzionali sia ai clienti, sia al personale che vi deve lavorare. Ecco quindi alcuni consigli utili su come arredare un piccolo bar.

  1. Definisci uno stile di arredo. Anche disponendo di pochi metri quadrati puoi scegliere lo stile che più ti piace, che sia tradizionale, shabby, country o industriale. Quello che conta è di arredare l’ambiente con pochi pezzi, delle giuste dimensioni, e non eccedere con gli elementi decorativi. Inoltre, sarebbero da preferire i colori chiari, che ampliano l’ambiente e lo rendono più luminoso.
  2. Il banco bar. Punto focale di ogni bar, il bancone è un elemento irrinunciabile. Potresti pensare di posizionarvi un bancone stondato, che permette di sfruttare la zona ai lati o optare per un bancone dritto, che sfrutta la lunghezza di una parete, avendo cura di lasciare un passaggio laterale per consentire il movimento del personale e lo scarico delle merci. Per sfruttare al meglio un piccolo bancone, infine, si possono posizionare nella zona posteriore dei frigoriferi o realizzare comodi vani dispensa, mentre la parte anteriore può diventare l’area perfetta per esporre tramezzini, cornetti, snack e vivande.
  1. Sfrutta lo spazio in altezza. Mensole e scaffali posizionati su più livelli, dietro o al lato del bancone, consentono di ottenere spazi aggiuntivi che non intralciano il passaggio del personale. Se il soffitto è alto si può poi pensare di realizzare un soppalco.
  2. Scegli in modo oculato tavoli e sedie. I tavoli devono essere grandi abbastanza da ospitare 2 o 4 persone. Una buona idea per ottimizzare lo spazio, e favorire il passaggio, è sceglierli di forma rotonda. Se i metri quadrati sono pochi, si possono posizionare delle mensole a parete con davanti sgabelli pieghevoli per consentire una consumazione veloce. Altra idea, invece, è sistemare qualche tavolo alto e senza sedie per fornire una base di appoggio alternativa al bancone.
  3. Valorizza lo spazio esterno. Molti piccoli bar, specialmente quelli in centro città, dispongono di spazi esterni privati, o hanno la possibilità di sistemare tavoli e sedie sul suolo pubblico. Questo consente di creare un dehors all’aperto, ossia un ulteriore spazio dove accogliere i clienti, arredato richiamando lo stile e i colori dell’arredamento interno del bar. 

Quando trovare un bancone della forma e delle dimensioni giuste diventa difficile, la soluzione migliore è quella di ordinare arredi fatti su misura e noi di Gi

A chi rivolgersi per arredare un bar piccolo?

Se vuoi donare un nuovo look al tuo piccolo bar o se stai per aprire la tua attività e hai bisogno di ottimizzare gli spazi, l’occhio di un esperto in arredo di interni e di esterni potrebbe esserti davvero utile. Contattaci per fissare una consulenza!

Come migliorare la reputazione di un locale puntando sulle recensioni

Come sfruttare le recensioni per migliorare la reputazione di un locale

Desideri far crescere la tua attività attirando più clienti e incrementando il tuo guadagno? Se aspiri ad avere maggiore visibilità, cercare di capire come migliorare la reputazione di un locale è fondamentale.

Nell’era digitale, infatti, la presenza sul web è ormai imprescindibile per essere individuati e scelti dai clienti. In questo gioca un ruolo importante la reputazione online, detta anche e-reputation, che racchiude tutte le informazioni sull’azienda reperibili in rete e che dipende da due fattori:

  • le informazioni inserite sul web dall’azienda stessa
  • le opinioni degli utenti sui servizi offerti

Sono proprio le opinioni degli utenti, espresse tramite le recensioni, a motivare nuovi clienti a scegliere un locale o ad acquistare un prodotto. Ecco perché è importante capire come migliorare la reputazione di un locale, cercando di aumentare lerecensioni positive e gestire al meglio quelle negative.

Perché le recensioni online possono rafforzare l’immagine di un brand

Diverse ricerche hanno evidenziato che la maggior parte dei consumatori cerca informazioni online prima di recarsi in un locale e considera le recensioni al pari dei consigli di un amico.

Si può quindi facilmente dedurre che le recensioni positive possono favorire un business, mentre quelle negative sono senza dubbio deleterie. Per rendere più forte il brand ci sono diverse strategie da mettere in atto: in primis è necessario rispondere nel modo giusto alle recensioni negative, ma è anche opportuno dare un feedback a quelle positive.

Altro fattore da considerare è poi il posizionamento sui motori di ricerca. Vediamo, quindi, come migliorare la reputazione di un locale analizzando questi aspetti.

In quale posizione ti trovi su Google?

Il posizionamento del sito web del tuo locale tra i risultati dei motori di ricerca contribuisce a creare la reputazione online della tua attività. Infatti, l’utente, dopo aver avviato una ricerca sulla barra di Google, si soffermerà maggiormente sui primi risultati che riterrà più autorevoli e in linea con la sua ricerca.

Il risultato che viene mostrato per primo è generalmente quello di Google My Business. Per aumentare le recensioni positive su Google My Business, una buona pratica può essere quella di inviare e-mail di ringraziamento personalizzate ai tuoi clienti, inserendo un link diretto alla tua scheda Google My Business per spiegare quanto sia importante per te la loro opinione.

Come migliorare la reputazione di un locale su TripAdvisor

TripAdvisor è un punto di riferimento per i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo ed è il canale giusto per pubblicizzare il ristorante o il tuo locale. Essere sempre presenti e farlo nel modo giusto è davvero importante.

Per salire nella classifica di popolarità è necessario ottenere recensioni positive e in grande quantità. L’obiettivo, quindi, è avere un flusso costante di recensioni positive e smorzare la forza di quelle negative. Ma in che modo è possibile?

Ecco 5 consigli per migliorare la reputazione di un locale e aumentare le recensioni su TripAdvisor e su Google My Business:

  1. Rispondi sempre tempestivamente. Il tempo di risposta è un fattore davvero importante: il tuo cliente capirà che ci tieni e non potrà fare a meno di apprezzarlo. Rispondi sempre tempestivamente, dunque, e ringrazia il cliente per il tempo che ti ha dedicato.
  2. Non dimenticare di rispondere alle recensioni positive. Ignorare le recensioni positive dimenticando di rispondere è un errore piuttosto frequente. Le recensioni positive, infatti, non sono meno importanti di quelle negative. Al contrario: sono un’ottima pubblicità! Ma come rispondere ad una recensione positiva? Innanzitutto ringrazia il cliente per la recensione positiva e per il tempo che ha speso a scrivere. Dunque approfitta per sottolineare i punti di forza emersi dall’esperienza positiva del cliente. Infine, concludi la recensione con l’augurio di rivedere nuovamente il cliente.
  3. Rispondi sempre alle recensioni negative. È la regola più importante, per ogni tipo di attività. La recensione negativa non può essere ignorata in nessun caso: è un ottimo espediente per chiarire eventuali malintesi, ma anche per sottolineare gli aspetti positivi del tuo servizio. Come rispondere ad una recensione negativa? Anche in questo caso, ti suggeriamo di esordire ringraziando il tuo cliente per il tempo che ti ha dedicato e per l’opportunità che ti ha offerto per illustrare determinate questioni. In secondo luogo, analizza tutte le critiche cercando (se possibile) di fornire una replica.  Laddove possibile, cogli l’opportunità per parlare bene del tuo locale cercando di evidenziarne tutti gli aspetti positivi. Ricorda che le tue recensioni verranno lette anche dagli altri utenti, che rappresentano il vero destinatario della tua risposta: ecco perché è importante rispondere al meglio.
  4. Rispondi sempre con educazione. Altro fattore determinante per migliorare la reputazione del tuo locale. La recensione è uno strumento fondamentale per la presenza online della tua attività e l’educazione è un ottimo biglietto da visita: ti farà guadagnare punti agli occhi dei clienti più affezionati e dei nuovi, potenziali clienti.
  5. Evita di metterti sulla difensiva. Le recensioni non sono delle minacce. Nella maggior parte dei casi sono sintomo di insoddisfazione ma, qualora anche il cliente dovesse aver torto, non è corretto replicare dimostrando insoddisfazione per un’ingiustizia subita. Sii obiettivo, ma esprimi il tuo punto di vista dimostrando cordialità e capacità di analisi.

Applicando i nostri consigli per migliorare la reputazione del tuo locale, dovresti riuscire ad accrescere la percezione che i clienti hanno della tua attività. Ricorda che se riesci ad incrementare il numero delle recensioni positive, quelle negative saranno meno visibili!

Come migliorare la reputazione del tuo locale con GIPA Consulting

In questa piccola guida abbiamo visto come aumentare la reputazione di un locale. Controllare, gestire le recensioni e monitorare la presenza online del tuo locale per curarne la reputazione è un lavoro che richiede tempo e impegno.

Se vuoi ricevere aiuto per migliorare la reputazione online del tuo locale mettendo in atto delle strategie vincenti, GIPA Consulting è la soluzione che fa al caso tuo. Oltre all’attività di branding, GIPA Consulting ti offre una vasta gamma di servizi finalizzati a promuovere la tua attività.

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5 idee creative per la progettazione della cucina di un ristorante

progettazione cucina ristorante
progettazione cucina ristorante

Chef e fantasia: come curare la progettazione della cucina di un ristorante

Stai per aprire il tuo primo locale e sei in cerca di idee creative? Oppure devi rinnovare la cucina di quello che gestisci per renderla più pratica ed efficiente?

La progettazione della cucina di un ristorante è ben diversa da quella di una cucina casalinga. Entrambi i locali sono destinati alla preparazione del cibo, ma nel caso di una cucina professionale parliamo di un luogo di lavoro che è anche il cuore pulsante di un’attività commerciale.

Vediamo allora quali caratteristiche deve avere e tutti gli step da seguire.

Quali caratteristiche deve avere una cucina professionale?

Lo spazio cucina di un ristorante deve avere le giuste dimensioni ed essere collocato in una posizione strategica all’interno della struttura, così da favorire la preparazione dei piatti e il passaggio dei camerieri.

All’interno della cucina è necessario rispettare tutte le norme di sicurezza e di igiene, dunque bisognerà individuare la giusta allocazione per macchinari, piano cottura e attrezzature.

Non può mancare una zona dispensa, che deve avere l’area frigo, e se il locale lo consente è estremamente utile un accesso all’esterno per consentire lo scarico delle merci.

Nella progettazione della cucina di un ristorante devono quindi essere previste delle aree ben distinte ed è necessario utilizzare delle superfici lavabili.

Cucina professionale: la normativa di riferimento

La progettazione della cucina di un ristorante deve tenere conto delle seguenti norme di riferimento:

  • Regolamento CE n. 852 del 29 aprile 2004
  • DPR n.327 del 26 marzo 1980
  • DM 12/4/1996
  • Normative ASL e direttive dei Vigili del Fuoco
  • Regolamento edilizio e normative in materia di igiene del Comune di riferimento.

Tali norme sono finalizzate a garantire l’igiene e la sicurezza all’interno della cucina, tutelare i consumatori e preservare la sicurezza dei dipendenti. Ogni ristorante, infatti, deve seguire regole specifiche per la conservazione e manipolazione degli alimenti e garantire uno standard elevato per la sicurezza del personale – in cucina, dunque, vige l’obbligo di avere porte e pareti resistenti al fuoco.

5 idee creative per progettare la cucina di un ristorante

Una volta rispettati i requisiti imposti dalla normativa, è possibile passare alla parte creativa della progettazione. Ecco alcune idee per rendere l’ambiente pratico ed elegante allo stesso tempo:

  1. Giocare con i colori. Pavimento e pareti non devono essere di materiale poroso per una questione di pulizia; spesso le ASL consigliano di usare tonalità chiare che consentono di vedere meglio lo sporco, ma non vi sono norme che impongono la scelta di un colore piuttosto che un altro. È quindi possibile scegliere piastrelle colorate o a fantasia, che magari richiamano il tema del locale.
  2. Prevedere un’isola centrale. Quando lo spazio lo consente è sempre meglio installare un’isola centrale dove collocare i fornelli e il piano di lavoro.  L’isola è comoda per tutti coloro che si muovono in cucina.
  3. Disporre della “marcia in avanti”. La cucina del ristorante deve essere progettata per consentire la “marcia in avanti”. Cosa significa? Che le merci non devono attraversarla, ma rispettare un flusso che evita percorsi di ritorno seguendo il seguente schema: Ingresso materie prime – preparazione e pre-cottura – cottura – impiattamento e guarnizione – servizio.
  4. Lasciare la cucina a vista. Alcuni giocano la carta della cucina a vista, normalmente separata con un vetro dalla zona dei tavoli per evitare che i clienti possano essere disturbati da rumori e odori. Si tratta di una scelta di marketing ben precisa per fidelizzare i clienti che, osservando i cuochi al lavoro, avranno la sensazione che nulla sia loro nascosto accordando maggiore fiducia al ristorante.
  5. Scegliere arredi e allestimenti di design. Negli ultimi anni si presta molta attenzione al Food Design, cioè al modo in cui vengono presentati gli alimenti. Tale tendenza si estende anche al packaging, nel caso di cibi da asporto, e all’allestimento delle cucine che viene studiato con attrezzi e strumentazione utili e funzionali, ma anche belli da vedere. Tutto ciò permette di caratterizzare l’identità del locale e condizionare in modo evidente l’impatto visivo dei clienti.

A chi rivolgersi per progettare la cucina di un ristorante?

Se desideri lavorare in una cucina organizzata, rispettosa delle normative e anche bella da vedere, puoi fare è rivolgerti a un team di consulenti con le competenze giuste per studiare soluzioni su misura per il tuo ristorante.

Lo staff di GIPA Consulting è a tua disposizione per curare la progettazione e l’allestimento della cucina e di tutto il ristorante. Inoltre, offriamo anche la possibilità di usufruire di un servizio “chiavi in mano”.

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Imprenditoria creativa: ecco cosa serve per aprire un bistrot originale

cosa serve per aprire un bistrot
cosa serve per aprire un bistrot

Praticità, organizzazione e burocrazia: cosa serve per aprire un bistrot?

Desideri avviare un’attività di ristorazione attraente e al passo con i tempi?

Al giorno d’oggi è estremamente importante puntare all’originalità, perché i clienti sono sempre più esigenti e amano provare nuove esperienze per trascorrere del tempo con gli amici e la famiglia.

Proprio per questo vogliamo darti qualche suggerimento per aiutarti a capire cosa serve per aprire un bistrot e come avere successo con la tua attività.

Che tipo di locale è un bistrot?

I bistrot sono piccoli caffè caratterizzati da un’atmosfera accogliente e rilassata e in cui viene servito cibo di qualità. Spesso si tratta di locali molto piccoli, ma curati nei minimi dettagli.

Basti pensare che il nome francese evoca la magia dei locali parigini e può essere tradotto in italiano con il termine “osteria”.

Un tempo i bistrot si differenziavano dai ristoranti per i prezzi di listino inferiori. Oggi invece, sono considerati dei mini ristoranti, ma anche dei caffè dove passare qualche ora a sorseggiare bevande calde, mangiando biscotti e altre delizie.

La formula vincente piace al pubblico e negli ultimi anni sempre più imprenditori hanno scelto di puntare su questa tipologia di attività.

Ma cosa serve per aprire un bistrot di successo? Proviamo a fare chiarezza su quali sono i passi da compiere per accompagnarti all’avvio di questo tipo di attività.

Da dove partire per aprire un bistrot accattivante e originale?

Punto di forza dei bistrot è l’atmosfera accogliente e rilassata che si respira nel locale.

Per ottenere questo risultato è necessario curare l’arredo nei minimi dettagli, studiandone con cura anche la disposizione. Lo spazio non è importante, basta valorizzarne i punti di forza.

L’ambiente deve essere funzionale per chi vi lavora e al tempo stesso confortevole per i clienti, per spingerli a restare e quindi a consumare di più. Puoi arredare il locale in stile vintage, classico, shabby o moderno, scegliendo quello che più ti piace.

Nei locali più piccoli è possibile utilizzare dei tavolini rotondi, che risultano eleganti e facilitano anche il passaggio dei camerieri.

Punto focale del locale, poi, è il bancone. Questo elemento può assolvere a diverse funzioni: può essere usato come base d’appoggio per le consumazioni veloci, come ripiano per allestire buffet, come divisorio tra sala e area cucina e, se viene proposto cibo da asporto, come piano per preparare le consegne.

Un bistrot può essere reso originale dalla scelta dei colori e delle luci e/o dal tipo di menù proposto. Ad esempio, può scegliere la cucina vegana oppure puntare sulla qualità nella preparazione di dolci.

Come aprire un bistrot carino e originale in 5 step

Vediamo, quindi, cosa serve per aprire un bistrot e quali sono gli step da seguire per avviare un’attività di successo:

  1. Scelta della location. La posizione del locale è un punto di forza dell’attività.
  2. Analisi dei competitor. Per invogliare i clienti a entrare e ritornare nel tuo locale devi proporre qualcosa di diverso dai competitor e dalle attività della tua zona. Per definire il tuo vantaggio competitivo devi prima studiare la concorrenza, i servizi e le offerte proposte.
  3. Definisci il tuo target di clienti. Una volta individuato il tuo target puoi definire il menù da proporre e anche capire quale concept di locale realizzare.
  4. Business plan. Si tratta di un piano finanziario per la tua nuova impresa che contempla costi fissi e variabili, definisce le strategie da seguire per raggiungere determinati risultati nel tempo, quindi è la base fondamentale di ogni attività commerciale.
  5. Cura la brand identity. Individua un nome e un logo per il tuo locale: una volta definito il tuo marchio tutto dovrà essere coerente – dagli arredi, agli elementi grafici, ai menu – per aiutare i clienti a ricordarsi della tua attività.

A chi rivolgerti per aprire il tuo bistrot?

Per aprire un’attività commerciale per un bistrot è necessario pensare anche agli aspetti più tecnici. Si tratta di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande che, nel comune di Roma, è rilasciabile soltanto a patto che si raggiunga un punteggio di qualità dell’ambiente creato nel locale e varia in ogni Municipio oltre al rispetto delle linee guida della ASL.

In una fase preliminare è fondamentale, per chiunque voglia intraprendere un’attività imprenditoriale, ricevere una seria consulenza che sia di supporto alla creazione del tuo progetto d’impresa, realizzare un progetto che ci consenta di creare il concept adatto alle nostre esigenze ma soprattutto riuscire a capire il costo di realizzazione, analizzare se si necessita di una eventuale richiesta di accesso al credito, alla costituzione della società o della ditta individuale, facendo seguire una serie di adempimenti obbligatori:

  • iscrizione al registro delle imprese.
  • apertura dei profili INPS e INAIL.
  • Essendo un’attività di ristorazione, è indispensabile essere abilitati (attestato SAB) a lavorare in attività alimentare di somministrazione, rispettare le linee guida della ASL in cui si attesta il rispetto delle norme igieniche di sicurezza del locale.
  • comunicazione al Comune di riferimento dell’avvio della tua attività (SCIA)
  • ottenere il permesso di esporre l’insegna.

Vuoi avere maggiori informazioni su cosa serve per aprire un bistrot? Il team di GIPA Consulting può aiutarti in ogni fase di progettazione e lancio della tua attività, curando anche l’aspetto burocratico.

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Dalla progettazione allo stile: ecco come arredare un locale in stile vintage

Come arredare un locale in stile vintage? Ecco alcuni consigli creativi!

Tra gli stili di arredamento di bar e ristoranti, il vintage è quello che negli ultimi anni sta riscuotendo maggior successo. Liberamente ispirato al passato, ma distante dall’apparire “antico”, l’arredamento locale vintage si distingue per l’armonia dei particolari e per l’atmosfera unica.

La scelta degli elementi giusti potrebbe rivelarsi la carta vincente per rendere esclusivo il tuo locale. Vediamo, dunque, come arredare un locale vintage!

Perché arredare un locale in stile vintage?

Se ti stai domandando come arredare un locale vintage, per prima cosa dovresti saperne di più su questo stile.

Vintage viene dal francese “vendage” e letteralmente significa “vendemmia”. L’origine del termine è quindi nel mondo enologico, in riferimento a vini pregiati che presentano sull’etichetta l’anno di produzione.

Allo stesso modo, nel settore dell’arredo si classificano come vintage mobili, complementi e tessili che hanno più di 20 anni, sono fuori produzione e che sono considerati di valore in base alla moda attuale.

Quali dovrebbero essere i motivi per sceglierel’arredamento di un bar in stile vintage? A prescindere dai gusti personali, ci sono diverse buone ragioni legate al marketing che spingono molti imprenditori a puntare su questo stile. Eccone alcune:

  • lo stile vintage rende il locale unico e lo distingue dai competitor. I mobili del passato e gli oggetti ricercati rendono l’ambiente unico e originale, al punto tale che è impossibile trovare due locali arredati nel medesimo modo.
  • L’atmosfera ricercata invoglia i clienti a trattenersi nel locale. Per conquistare i clienti e invogliarli a tornare devi farli sentire loro agio creando un ambiente confortevole. Se riesci in questo intento saranno loro stessi a fare pubblicità al locale con il passaparola.
  • Lo stile vintage ha un carattere deciso, che contribuisce a definire un’immagine ben precisa del brand aziendale.

Come arredare un locale vintage? Ecco 3 idee originali

Veniamo quindi all’aspetto pratico: come arredare un locale vintage? Ecco 3 regole base da seguire per non sbagliare:

  1. Mix tra passato e presente. Elementi dallo stile e dal fascino retrò vengono accostati a complementi di arredo moderni e funzionali, ma attenzione alle esagerazioni! Antico e moderno devono risultare in equilibrio nelle forme e anche nei colori: meglio quindi preferire l’essenzialità al caos di troppi complementi. Si può andare alla ricerca di mobili e oggetti nei mercatini dell’usato, ma nulla vieta di rivolgersi alle mani esperte di qualche artigiano per far realizzare dei pezzi unici.
  2. Colori chiari e neutri. I colori suscitano emozioni e alcuni in particolare ben si sposano con lo stile vintage. Sono per lo più le tinte pastello polverose come il rosa, il verde o l’azzurro. In genere vincono i colori neutri, a cui risulta più semplice accostare elementi di arredo scuri che catalizzano l’attenzione.
  3. Luci soffuse.  Per creare l’atmosfera giusta scegli delle luci soffuse: i clienti devono sentirsi rilassati, ma devono anche poter vedere cosa consumano. Se le luci sono troppo basse puoi quindi pensare a dei punti luce in angoli strategici.

A chi rivolgersi per arredare un locale in stile vintage?

Adesso che hai qualche idea in più su come arredare un locale vintage, di certo ti sarai reso conto di quanto sia complesso realizzare un ambiente armonico e accogliente.

Se desideri che tutto sia perfetto e studiato nei minimi dettagli, la cosa migliore che puoi fare è rivolgerti a un team di consulenti con le competenze giuste per studiare soluzioni e strategie ad hoc per il tuo locale.

Lo staff di GIPA Consulting è a tua disposizione per aiutarti nell’allestimento del tuo locale e anche per definire un piano di marketing che possa accompagnarne l’apertura.

Scopri i nostri servizi e contattaci per richiedere una consulenza!

Gli Step per aprire una pelletteria artigianale di successo

Hai sempre desiderato aprire una pelletteria artigianale? Avviare un’attività commerciale non è un’impresa facile ma seguendo i giusti step potrai anche tu realizzare l’attività dei tuoi sogni.

La pelle è un materiale ancora molto apprezzato in Italia, un paese che ama l’artigianato e i materiali di qualità, per questo investire su una pelletteria e vendere al dettaglio borse, accessori e altri manufatti in pelle è un’idea vincente.

Primi passi per aprire una pelletteria di successo

Per poter aprire una pelletteria di successo è fondamentale conoscere la materia prima che si lavora, le tendenze di moda del mercato e sicuramente essere competitivi e aggiornati è un plus per raggiungere il successo imprenditoriale.

Ma oltre a competenze e passione è necessario seguire un piano strategico bene definito per assicurare la buona riuscita della tua impresa.

Ti suggeriamo 3 step da seguire per avviare il tuo negozio di pelletteria:

  1. redigere un business plan con analisi approfondite della fattibilità del progetto
  2. scegliere il locale adatto
  3. investire in comunicazione e il marketing

Redigi il business plan

Prima di aprire qualsiasi attività è consigliabile affidarsi ad un esperto per redigere il business plan aziendale.

Questa analisi è necessaria per conoscere le normative che regolano la tua attività, verificare se è possibile usufruire di finanziamenti, studiare l’analisi del mercato e della concorrenza e di conseguenza individuare la location più adatta per aprire il negozio.

Grazie al business plan è possibile fare una previsione dei costi e dei guadagni e distribuire il budget di partenza tra le varie voci di spesa che devono essere affrontate, tra le quali quelle relative a:

  • l’affitto o la compravendita del locale
  • il personale
  • i rifornimenti dei materiali e/o prodotti
  • il costo per sbrigare l’iter burocratico e quindi anche del commercialista

Analizzare la fattibilità dell’impresa implica anche lo studio del mercato e della concorrenza e conseguentemente lo studio sulla location più adatta.

La scelta della location

La scelta della location è fondamentale per avviare un’attività di successo, non bisogna avere fretta in quanto vanno analizzati tutti i fattori che concorreranno alla riuscita del progetto imprenditoriale.

Una volta studiata la potenziale zona e la concorrenza con la quale dobbiamo fare i conti ci sono degli aspetti da tenere in considerazione quando si decide di aprire un negozio:

  • meglio scegliere zone attrattive, possibilmente in prossimità di aree commerciali e/o pedonali dove è maggiore il traffico di persone
  • optare per un locale che dispone di un’area parcheggio è un aspetto utile da tenere in considerazione per i clienti che sono di passaggio 
  • evitare zone già presidiate dalla concorrenza con una clientela già fidelizzata
  • se il budget lo permette è preferibile presidiare zone centrali e turistiche

Scelto il punto più strategico dove aprire il negozio occorrerà pensare all’arredamento e all’allestimento del locale.

Alcuni aspetti da valutare sono:

  • lo stile del negozio: deve essere in linea con la tua idea di business quindi se si punta su articoli di lusso o vintage o classici anche il concept del negozio deve rispettare questa scelta 
  • allestimento della vetrina: deve essere particolarmente curato e aggiornato in modo che il cliente ha già un’idea di ciò che troverà all’interno

Curare la comunicazione del tuo locale

Una volta definite le fasi precedenti è necessario per un negozio che sta aprendo farsi conoscere sia online che offline.

La pubblicità permetterà con strategie mirate di farti conoscere ai clienti nuovi e fidelizzarli.

Anche in questo caso è opportuno affidarsi a dei professionisti che ti aiuteranno a individuare sia i tuoi punti di forza sia quelli critici e a definire la tua identità di brand tramite i canali tradizionali (eventi, radio, etc) e digitali (sito web, social, campagne di advertising).

Conclusioni

Se hai deciso di aprire un negozio di pelletteria ma necessiti di conoscere gli iter burocratici o hai bisogno di una consulenza per realizzare il concept del tuo negozio o per redigere il business plan della tua azienda o per avviare attività di promozioni richiedici una consulenza gratuita.

Ci occupiamo di tutti gli aspetti legati all’avvio d’impresa, dalla fase progettuale e strategica fino a quella di monitoraggio e post-apertura.