Quali sono i requisiti per l’apertura di un bar?

I principali requisiti per l’apertura di un bar… di successo!

Vuoi aprire un’attività tutta tua e ti stai domandando quali sono i requisiti di apertura di un bar? Proviamo a fare chiarezza in questo articolo.

La prima cosa che devi fare è quella di porti delle domande sull’attività che intendi avviare:

  • In che modo saprà distinguersi dalla concorrenza? Cosa offrirà di nuovo? Individuare un’identità propria capace di rendere l’attività distinta dai competitor e anche riconoscibile è uno dei fattori che può determinarne il successo. Prima di partire devi quindi studiare un progetto d’impresa che sia realizzabile, che contempli l’aspetto del locale e anche l’offerta ed i servizi che intendi proporre alla clientela.
  • Dove intendi aprire? La scelta delle location non può essere casuale, è anzi determinante nella definizione della tipologia di bar che intendi aprire. In una zona centrale la metratura del locale può anche essere piccola perché si presuppone che un luogo frequentato per lo più da turisti attragga una clientela di passaggio. Decidendo di aprire nei pressi di uffici è bene prevedere anche lo spazio per allestire una tavola calda con dei tavolini per le consumazioni. I requisiti per l’apertura di un bar variano anche in base alla location: in alcuni comuni, come ad esempio Roma, sono stati imposti vincoli e restrizioni all’apertura delle nuove attività.
  • Qual è il tuo budget a disposizione? La scelta delle location e la definizione del tuo progetto di impresa dipendono dai fondi che hai a disposizione o da quelli che intendi chiedere facendo domanda per dei finanziamenti.

I requisiti che deve possedere il titolare

Il titolare del bar deve possedere dei requisiti personali obbligatori dato che sarà responsabile di un’attività in cui si somministrano alimenti e bevande e quindi soggetta a maggiori controlli:

  • il titolare, in primis, deve essere in possesso di un titolo di studio settoriale come ad esempio un diploma alberghiero,
  • o aver lavorato per almeno due anni nell’arco degli ultimi cinque, nel settore alimentare,
  • o avere frequentato un corso sul commercio alimentare riconosciuto dalla regione e possedere l’iscrizione al REC, il Registro Esercenti per il Commercio.
  • Per avviare un’attività commerciale è poi necessario aprire una partita IVA, una posizione previdenziale ed effettuare l’iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio di riferimento.

I requisiti apertura bar a livello amministrativo sono la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP, lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di riferimento e bisogna anche redigere un allegato sanitario da inviare alla ASL competente. Infine bisogna verificare che il locale che dovrà ospitare il bar sia a norma e in linea con i requisiti urbanistici richiesti dalla normativa.

Perché richiedere una consulenza per avere tutti i requisiti per l’apertura del bar necessari

I documenti per aprire un’attività sono molti e alcuni variano in base alla città in cui si decide di aprire il bar e, all’interno di questa, da quartiere a quartiere. Se vuoi aprire un bar partendo con tutte le carte in regola la cosa più giusta che puoi fare è richiedere una consulenza per l’avvio della tua start-up. Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione: troverai un team di esperti pronti ad affiancarti dalla fase progettuale fino alla realizzazione pratica del tuo bar, anche con soluzioni chiavi in mano. Gi.Pa. In Formazione può aiutarti a trovare la location più adatta, consigliarti sulla migliore forma di costituzione societaria, occuparsi di tutte le pratiche burocratiche e amministrative, sviluppare un progetto di interior design con soluzioni in 3D: tutto questo nel rispetto delle tue idee e del tuo budget.

Se stai per aprire un bar da zero devi studiare un progetto capace di supportare l’avvio e la crescita della tua attività: ecco perché ti conviene richiedere una consulenza!

Cosa fa una società di consulenza aziendale a Roma

Perché rivolgersi ad una società di consulenza aziendale Roma?

Di cosa si occupa nello specifico una società di consulenza aziendale a Roma e perché dovresti averne bisogno?
A richiedere una consulenza aziendale sono le aziende o le attività che hanno tra i loro obiettivi la crescita e l’incremento del giro di affari e non solo. Una consulenza professionale può essere determinante per il lancio e l’avvio di una nuova impresa, soprattutto nel delicato momento in cui si intende trasformare in start up un’idea imprenditoriale.

Anche molte imprese già avviate ricorrono invece ai servizi di una società di consulenza aziendale a Roma per superare momenti difficili o risolvere particolari criticità. Obiettivo della consulenza aziendale è quindi l’aumento del valore dell’azienda incrementandone il valore economico, i guadagni e consentendole di reintrodursi o di operare con successo nel suo settore di riferimento.

Prendiamo ad esempio bar o ristoranti in crisi, che hanno subito un calo dei guadagni: una consulenza aziendale può essere utile a comprendere quali sono i fattori che hanno determinato il crollo del business intervenendo su questi e valorizzando al tempo stesso i punti di forza dell’attività. A volte potrebbe essere necessario un restyling dei locali o una campagna di brand identity per acquisire nuovi clienti.

Un progetto su misura per ogni cliente

È chiaro che ogni realtà ha le sue peculiarità e compito di una società di consulenza aziendale a Roma è quello di costruire un progetto ad hoc tenendo conto di quelli che sono gli obiettivi e le esigenze dell’imprenditore.

La consulenza aziendale mira quindi ad ottenere le migliori condizioni possibili nel contesto in cui opera il cliente. A seconda dei casi le necessità possono essere diverse:

  • alcune attività possono aver bisogno di una consulenza a livello burocratico, per orientarsi nel mare di pratiche richieste ad esempio per l‘avvio di una nuova attività;
  • altri necessitano di avere un quadro completo del complesso legislativo di riferimento;
  • altri ancora non hanno ben chiaro il perché le cose non vanno e si rivolgono a dei professionisti per capire dove e come intervenire per migliorare le sorti della loro impresa.

Potrebbero essere strategie di ampio respiro, o anche interventi mirati e urgenti per risolvere una particolare situazione. Ma come ottenere questi risultati?
Grazie ad un team composto da professionalità diverse e complementari di alto livello che hanno maturato esperienza in un settore specifico e mettono il loro know-how e le loro capacità di problem solving a servizio delle realtà imprenditoriali clienti. Nelle società di consulenza aziendale è impiegata quindi una varietà di professionisti tale da poter rispondere in maniere efficiente alle differenti necessità dei clienti.

Il lavoro di Gi.Pa. In Formazione a Roma

Gi.Pa In Formazione è una società di consulenza aziendale a Roma nata con l’obiettivo di affiancare gli imprenditori nel lancio di nuove attività o migliorare quelle già esistenti. All’interno di Gi.Pa. In Formazione lavora un team di professionisti di alto livello, capaci di seguire ogni fase di un progetto imprenditoriale, partendo dalla prima consulenza finalizzata a trasformare in realtà un’idea di business, fino alla realizzazione pratica del progetto, con soluzioni chiavi in mano. Si tratta insomma di una consulenza per start up a tutto tondo, per partire con il piede giusto, ma anche per le attività già avviate che vogliono incrementare il loro business.

Gi.Pa. In Formazione è in grado di seguire con successo anche le aziende che operano nel settore del food & beverage, si avvale infatti della collaborazione di:

  • A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro,
  • Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le tre aziende del gruppo possono fornire una consulenza a 360 gradi, dalla ricerca del locale più idoneo, alla progettazione degli spazi e degli arredi che mostrano in progetto ai clienti attraverso dei rendering fotorealistici e rappresentazioni in 3D.

Il team di Gi.Pa. In Formazione può inoltre occuparsi degli interventi tecnici e di tutti gli aspetti amministrativi e burocratici, diverse sono infatti le figure professionali che lavorano al suo interno: manager d’impresa, ingegneri, architetti, geometri, consulenti del lavoro, commercialisti, designer e biologi. Tutti collaborano e mettono a disposizione le loro competenze e la loro esperienza nella realizzazione del progetto perfetto per il cliente.

Apertura di un’attività commerciale: 5 consigli utili

Perché sempre più persone optano per l’apertura di un’attività commerciale tutta loro

L’attuale mercato del lavoro spinge sempre più persone a mettersi in proprio: il posto fisso è una realtà che ormai esiste per pochi e il lavoro da dipendente nel settore privato impone vincoli talvolta troppo sacrificanti. Invece l’apertura di un’attività commerciale è per molti la soluzione ideale per costruirsi una realtà lavorativa su misura. A decidere di puntare sull’autoimprenditorialità sono soprattutto i giovani in cerca del primo impiego, chi ha già un’esperienza lavorativa alle spalle e decide di mettere a frutto le competenze acquisite, le donne in cerca di riscatto professionale dopo una maternità o anche i disoccupati che non hanno trovato opportunità di ricollocamento. L’apertura di un’attività commerciale è quindi un’ottima occasione: chiunque può scegliere di lavorare nel settore che più ama e può gestire in autonomia il proprio impiego. L’iter che precede l’avvio di un’attività è differente a seconda della tipologia di impresa che si intende avviare, in particolare si distinguono le attività in cui è prevista la somministrazione di alimenti e bevande e quelle in cui non è prevista. Ci sono però degli step che le accomunano tutte: proviamo ad elencarli.

Consigli utili per i neo imprenditori

apertura attività commerciale

Il primo vero passo verso il successo consiste nel non lasciarsi guidare esclusivamente dall’entusiasmo iniziale: per avviare un business che garantisca buone opportunità di guadagno è bene pianificare con cura l’ingresso nel mercato, ecco come.

1. Stabilisci il tipo di attività che intendi avviare e studia bene il prodotto/servizio che offrirai. L’apertura di un’attività commerciale richiede a monte l’espletamento di un iter burocratico che varia ovviamente in base alla tipologia di lavoro che si svolge. I requisiti personali richiesti dalla legge per aprire un’attività sono:

  • la maggiore età,
  • la residenza in Italia,
  • il non aver riportato condanne penali o essere soggetti a restrizioni normative,
  • non aver precedenti dichiarazioni di fallimento.

Se ad esempio stai per aprire un’attività di ristorazione devi poi possedere delle competenze specifiche come un titolo di studio come un diploma alberghiero, o l’abilitazione SAB (ex certificato REC) o aver lavorato nel settore per almeno due anni negli ultimi cinque.

2. Studia il mercato. Definisci il tuo target di riferimento e cerca di intuirne le esigenze, studia i tuoi competitor e domandati quale prodotto/servizio nuovo potresti offrire. Non devi farti scoraggiare dall’esistenza di attività simili alla tua nelle vicinanze, pensa ad esempio ai bar: in Italia ce ne sono molti e spesso a poca distanza l’uno dall’altro, ma riescono a guadagnare lo stesso se sono capaci di differenziarsi sia nell’offerta, sia nell’identità del locale.

3. Scegli con cura la location perché sarà fondamentale per la buona riuscita di una attività commerciale. In base alla tipologia di attività che intendi aprire ci possono essere location più o meno adatte: in una via di passaggio in centro città basta un piccolo locale per aprire un take away puntando sul flusso turistico, in periferia si può aprire un grande bar di quartiere che diventi un punto di riferimento, nei pressi di uffici si può guadagnare bene con una pizzeria, un bar tavola calda o una trattoria. Per un negozio è invece preferibile un locale in una via dello shopping, facile da raggiungere o con un parcheggio nelle vicinanze. Dopo aver scelto la zona, a seconda del tipo di attività devi poi trovare il locale adatto, che rispetta cioè i requisiti richiesti dalla legge e funzionale per il lavoro che intendi svolgere.

4. Definisci l’immagine della tua attività, cura l’allestimento del locale in modo che sia gradito ai clienti e risulti comodo per chi vi lavora. Dividi gli spazi in base alle tue esigenze lavorative e in base a quanto richiesto dalla legge: devi distinguere l’area dedicata al pubblico da quella dedicata ad esempio alla preparazione dei cibi o destina a magazzino. I clienti devono essere attratti già dalla vetrina e dall’insegna, che sono il biglietto da visita del tuo locale: se gradiranno l’esterno entreranno volentieri, la loro permanenza deve poi risultare piacevole. Se apri un negozio studia l’arredo in modo che risponda al visual merchandising, se apri un locale in cui si mangia arredalo in modo che possa rispecchiare il menù servito e per far sì che l’esperienza dei clienti risulti piacevole.

5. Parti con tutti i permessi e i documenti in regola, altrimenti potresti essere soggetto ad uno stop dell’attività poco dopo l’apertura. Assicurati di aver adempiuto a tutti i passi burocratici necessari, di essere in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa e anche dal Comune in cui apri. I requisiti possono infatti variare non solo da Regione a Regione, ma anche da Comune a Comune e in base alla zona all’interno dello stesso Comune.

Apertura di un’attività commerciale: perché richiedere una consulenza

apertura attività commerciale

I fattori da considerare legati all’apertura di un’attività commerciale sono molti e differenti. Se vuoi partire con il piede giusto la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza per la tua start up. Gi.Pa.In Formazione può aiutarti a sviluppare la tua idea imprenditoriale in ogni fase, offrendo anche soluzioni di attività chiavi in mano: partendo da ciò che vuoi fare può studiare per te un progetto su misura, aiutarti nell’individuazione della location più adatta, curarne l’allestimento, occuparsi dell’aspetto burocratico e studiare anche soluzioni di brand identity. Il discorso vale anche se vuoi aprire un’attività in cui si somministrano alimenti e bevande: Gi.Pa si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

5 consigli utili per aprire un’enoteca esclusiva

Come aprire un’enoteca e trasformarla in un business di successo

Degustazioni, corsi di sommelier, occasioni speciali: sono davvero tante le occasioni per ritrovarsi con un calice di vino in mano! Infatti, non sorprende il fatto che in Italia vi siano tantissimi estimatori di quello che viene definito il “dono degli Dèi”.

Aprire un’enoteca con una buona cantina, dunque, può rivelarsi un vero e proprio business, a patto che il progetto venga studiato e realizzato con cura e che i prodotti in vendita siano di elevata qualità.

Se sei alla ricerca di consigli utili su come aprire un’enoteca di successo, stai leggendo l’articolo giusto: ti spiegheremo quali passi compiere se vuoi e quanto costa.

5 consigli utili per aprire un’enoteca di successo

Che tu decida di aprire un’enoteca in franchising, oppure un’attività in proprio, ci sono degli step che dovrai necessariamente seguire e alcune idee in più per rendere unico il tuo locale.

  1. Apri un’enoteca che sia anche wine bar. In poche parole, ti consigliamo di puntare su un locale che oltre alla degustazione dei vini vi sia anche la possibilità di consumare un pasto o assaggiare prodotti tipici amplia l’offerta alla clientela e segue anche una delle tendenze del momento. È una soluzione più impegnativa, che richiede più autorizzazioni, ma che può dar vita ad un’attività più redditizia. Sono tante, infatti, le persone che si recano nei locali all’ora dell’aperitivo. Nel menù si possono prevedere piatti espressi, cucinati in sede, oppure piatti freddi o riscaldati se nel locale è assente la cucina.
  2. Cura il catalogo dei vini. Anche se decidi di aprire una piccola enoteca, devi avere un buon assortimento di vini che comprenda almeno 400 etichette. Puoi acquistare le bottiglie dai distributori o anche direttamente dai produttori. I primi ti riforniscono in un paio di giorni, ma hanno etichette piuttosto comuni, i secondi hanno tempi più lunghi, ma possono fornirti prodotti di nicchia che possono aiutarti a far distinguere la tua attività da quelle dei tuoi competitor.
  3. Valuta la grandezza del locale. Per aprire una enoteca non è necessario disporre di un locale eccessivamente grande, ma è anche vero che dipende dal tipo di attività che intendi svolgere. Per la sala di esposizione sono sufficienti 50-70 metri quadrati, a cui devi aggiungere 20 metri quadrati per spogliatoio, bagni e/o eventuale cucina. Puoi anche prevedere un ulteriore stanza per creare una piccola cantina. A seconda dello spazio puoi decidere di disporre dei tavoli per organizzare un wine bar.
  4. Scegli bene la location. Anche se la dimensione del locale non conta, la location è molto importante e per aprire un’attività commerciale in città c’è bisogno di uno studio accurato dietro. Oggi vanno molto bene le attività di quartiere, in particolare quelle che sono situate in un luogo di passaggio.Molti imprenditori hanno capito come aprire un’enoteca di successo trasformandola in un punto di ritrovo in cui la gente può fermarsi a consumare qualcosa prima di andare a casa.
  5. Parti con tutte le carte in regola. Per aprire un’enoteca, i permessi sono fondamentali. Assicurati che il locale corrisponda ai requisiti richiesti dalla legge e che tutti i documenti siano a posto. Prepara un business plan per la tua enoteca e un piano di comunicazione e marketing per farla conoscere a tutti. Investi poi sulla tua formazione: segui corsi da sommelier, o quelli organizzati dalle associazioni di categoria per acquisire maggiori competenze.

Ultimo consiglio: oltre al locale fisico puoi aprire un’enoteca online, per vendere i tuoi vini anche a distanza.

Aprire un’enoteca: costi e aspetti burocratici 

Se ti stai chiedendo come aprire un’enoteca o desideri consigli per l’apertura di un wine bar, devi essere in possesso di alcune qualifiche come il diploma in scuola alberghiera, oppure aver svolto in maniera continuativa per almeno 2 anni (nell’arco degli ultimi 5) attività di somministrazione alimenti e bevande.

In assenza di tali requisiti devi frequentare un corso specifico di somministrazione alimenti e bevande (SAB), il cui costo e durata varia da regione e regione.

Dovrai poi:

  • conseguire la certificazione HACCP, che attesti la conoscenza delle norme comportamentali e igieniche;
  • presentare al Comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
  • ottenere il nulla osta dalla ASL competente
  • richiedere all’Agenzia delle Dogane il rilascio della licenza alcolici.

Una volta ottenute tutte le autorizzazioni potrai aprire la partita IVA e una posizione previdenziale.

A chi rivolgersi per aprire un’enoteca esclusiva

Poiché i permessi da richiedere sono molti e alcuni requisiti richiesti variano da regione a regione, se vuoi aprire un’enoteca con tutte le carte in regola ti conviene richiedere una consulenza per l’avvio della tua attività e farti aiutare da professionisti capaci di orientarsi in questo mare di burocrazia.

Rivolgendoti a GIPA Consulting troverai un team di persone pronte a sostenere la tua idea di business e a sviluppare il progetto della tua enoteca in ogni fase, fino alla realizzazione pratica.

Lo staff di GIPA Consulting può curare per te tutti gli aspetti burocratici legati al lancio dell’attività e assisterti anche nella scelta della location, nell’allestimento dei locali e nell’avvio della tua attività.

Grazie alla collaborazione con APRE Roma, azienda leader nel campo della sicurezza alimentare e Chemical S.r.l., una delle più note aziende nel campo della progettazione, sicurezza alimentare e sicurezza dei luoghi di lavoro, possiamo confezionare per te un progetto su misura per aprire un’enoteca di successo.

Scopri i nostri servizi e contattaci per una consulenza.

GI.PA. In formazione incontra gli studenti di Roma 3

Giovedi 2 Maggio presso l’Università Roma Tre si è svolto un incontro con gli studenti del corso di Laurea in Scienza e Cultura Gastronomica. Obiettivo del ciclo di seminari coordinati da Nerina Di Nunzio, è quello di mettere in contatto gli allievi con il mondo dell’impresa.

Il settore del Food & Beverage, sia che si tratti di produzione sia che si tratti di commercio/ristorazione, è in continua crescita e tante sono le opportunità per i giovani che scelgono di specializzarsi in questo campo.  D’altra parte, per rimanere competitivi in un mercato sempre più globalizzato, le aziende devono dotarsi di risorse in grado di rispondere ad i nuovi trend di mercato: dalla ricerca e sviluppo di nuove soluzioni/servizi al  marketing e comunicazione.

Gi.Pa. In Formazione, azienda specializzate in consulenza per l’apertura e lo sviluppo di attività che operano nel settore del Food & Beverage, attraverso la testimonianza di Titty Gentile, ha portato l’esperienza di chi opera quotidianamente a contatto con il mondo dell’impresa.

L’importanza di sviluppare una specifica competenza senza mai perdere di vista il contesto globale in cui si opera, il valore delle relazioni e della collaborazione per superare i limiti dimensionali che caratterizzano il tessuto imprenditoriale italiano, le opportunità che provengono dal rilancio e dalla valorizzazione di settori “tradizionali” questi alcuni dei temi trattati nel corso dell’incontro.

Come caso concreto è stato illustrato il progetto Mercati d’Autore, ideato da Gi.Pa Informazione e dedicato al rilancio dei mercati rionali di Roma ed Incontri d’Autore, un evento dal concept innovativo che punta alla creazione di collaborazioni fra le aziende che vi prendono parte.

Intressante il confronto con gli studenti che sono stati invitati a raccontarsi brevemente e ad illustrare i loro progetti futuri finalizzati a valorizzare la cultura enogastronimica italiana.

La potenzialità dei giovani, l’esperienza degli adulti e un pizzico di spirito di ricerca: gli ingredienti di una ricetta ben riuscita.

Come aprire una trattoria tipica al centro di Roma

Ecco come aprire una trattoria nel cuore della Capitale  

Una trattoria è un luogo accogliente, molto spesso a conduzione familiare, dove poter pranzare o cenare gustando i piatti tipici della cucina tradizionale. La clientela che frequenta le trattorie è variegata: famiglie, lavoratori, gruppi di amici. La differenza rispetto ad un ristorante è che il locale di una trattoria è più piccolo, meno formale e le pietanze vengono servite ad un prezzo più economico. Si tratta comunque di un’attività ristorativa che, se ubicata nel posto giusto e organizzata con cura, può rivelarsi molto remunerativa. Se sei interessato ad aprirne una, in questo articolo ti spiegheremo come aprire una trattoria nel centro di Roma.

Come aprire una trattoria nel centro di Roma: permessi e requisiti

come aprire una trattoria tipica a roma

La scelta della location può influire su come aprire una trattoria e al successo di questa. I clienti in una zona come il centro di Roma di certo non mancano: vi è un grande afflusso di turisti, vi sono molti uffici e tanti romani vi si recano spesso per svariate ragioni. Individuare un locale adatto ad ospitare una trattoria può però non essere cosa semplice. Il centro storico oltre ad essere una delle zone maggiormente ambite per aprire un’attività, è anche una delle aree maggiormente tutelate.

Il Comune di Roma con la delibera n.47 maggio 2018 ha deciso di imporre dei vincoli per preservare il decoro urbano. Ha quindi stabilito delle regole ferree sulla qualità della merce che è possibile vendere e ha decretato uno stop all’apertura di nuove attività di vicinato, anche per il settore alimentare. Il locale idoneo ad ospitare una trattoria deve quindi rispondere a dei requisiti precisi dettati dal Comune di Roma:

  • deve poi essere idoneo come destinazione d’uso ad ospitare un’attività di ristorazione e deve soddisfare anche i requisiti richiesti dalla ASL;
  • per ottenere le autorizzazioni necessarie ad aprire una trattoria devi essere in possesso dei requisiti morali, non devi cioè essere stato dichiarato fallito o interdetto;
  • la trattoria essendo una attività di ristorazione viene poi regolamentata dalla normativa degli “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande”, disciplinata dalla deliberazione 35 del 2010;
  • per aprire l’attività sono inoltre necessari dei permessi da richiedere e notificare presso gli uffici competenti ad esempio la SCIA commerciale (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP), l’iscrizione all’INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale) e all’INAIL (Istituto Nazionale contro gli Infortuni sul Lavoro) sia per il titolare che per i dipendenti dell’attività.

Come aprire una trattoria: l’identità del locale

Una volta individuata la location, per aprire una trattoria di successo è necessario arredare gli spazi per ricreare un’atmosfera calda e accogliente, che rispecchi il menù servito. Il locale deve avere un’identità ben definita, gli spazi devo essere organizzati al meglio per rendere piacevole la permanenza dei clienti e funzionali gli spostamenti di chi vi lavora. L’ideale sarebbe dividere le aree considerando una zona riservata ai clienti, una al personale e una alla conservazione degli alimenti, anche in considerazione delle normative igienico-sanitarie che devono essere rispettate.

A chi rivolgersi per avviare la propria trattoria?

come aprire una trattoria tipica a roma

Come avrai capito, per aprire una trattoria gli aspetti pratici, burocratici e amministrativi da considerare sono davvero molti. Orientarsi in questo mare di pratiche non è semplice, ecco perché la cosa migliore che puoi fare è rivolgerti a dei professionisti che facciano questo di mestiere. Richiedendo una consulenza iniziale su come aprire una trattoria puoi partire con il piede giusto e iniziare fin da subito a costruire il successo della tua attività.

Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione otterrai la progettazione dell’attività commerciale che rispecchia la tua identità, realizzata nel rispetto del tuo budget. Il team può aiutarti ad individuare la location più adatta nel centro di Roma e sviluppare per te dei progetti in 3D con delle soluzioni di arredo belle e funzionali. Gi.Pa. In Formazione inoltre si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Contattaci per richiedere una consulenza ed ottenere un progetto su misura per la tua futura attività.

Aprire un bar da zero: 5 consigli per giovani imprenditori

Aprire un bar da zero è possibile: basta impegno e passione

Una delle attività che vanno meglio nel nostro Paese sono i bar, che siano piccoli o grandi poco importa: per gli italiani la pausa caffè è una tradizione irrinunciabile, visto che c’è chi non riesce a fare a meno della colazione servita al bancone e quelli per cui il bar diventa un punto di ritrovo. Se vuoi aprire un’attività di questo tipo hai due opzioni:

  • rilevare un bar già esistente e rimodernarlo;
  • aprire un bar da zero.

In questo articolo ci concentreremo sulla seconda opzione e ti daremo qualche suggerimento utile.

5 Consigli utili per aprire un bar da zero

aprire un bar da zero

Aprire un bar da zero può sembrare più difficile che rilevarne uno già pronto ma i vantaggi sono inaspettatamente di più. Mettendo in piedi un’attività dal nulla puoi costruirla esattamente come vuoi, scegliere la zona che più ti piace, decidere l’aspetto del locale e la tua clientela.

Ecco quindi alcuni suggerimenti che possono esserti utili per aprire un bar da zero:

1. La scelta della location

Nel centro città c’è senza dubbio un maggior movimento di persone e quindi di clienti, ma ci sono bar in periferia che possono maturare anche incassi migliori se situati in zone strategiche come ad esempio nei pressi di uffici o luoghi di interesse. Le zone meno centrali dispongono in genere di maggiori possibilità di parcheggio e possono diventare punti di riferimento per i residenti del quartiere. È chiaro che a seconda delle opzioni devi prevedere un’offerta adeguata: in un bar in centro si dovranno prediligere le consumazioni veloci e al banco, in un bar periferico spazio ai tavoli e al relax. Un bar centrale può essere anche molto piccolo, per quello in periferia meglio puntare su spazi grandi, magari sfruttando anche aree all’aperto.

2. L’arredamento

La scelta della location influenza anche quella dell’arredamento. Dovendo aprire un bar da zero puoi dare libero sfogo alla fantasia e scegliere il tema che più ti piace per caratterizzare il tuo locale, ma attenzione a seguire sempre delle linee guida per rendere funzionale l’attività commerciale. Pensa al tuo target di clientela: se è costituito per lo più dai lavoratori scegli un arredo sobrio, elegante e prediligi i toni del blu, grigio, nero. Mixa un paio di colori, uno sgargiante e uno meno, per attirare invece i giovani e le famiglie.

3. Il business plan

Preparare un business plan completo è necessario prima di avviare l’attività. Valuta spese e finanziamenti e delinea gli step da raggiungere del futuro in modo da capire se la tua attività funziona o meno.

4. Studia i competitor e il target

Solo definendo bene la tua clientela puoi proporre un’offerta capace di soddisfarne le esigenze. A tal fine ti sarà utile anche un’analisi dei competitor per capire quale servizio manca o è carente e come puoi differenziare la tua attività.

5. I permessi

Aprire un bar non è la stessa cosa che aprire un negozio. Si tratta di un’attività in cui si somministrano al pubblico alimenti e bevande e come tale è soggetta maggiori controlli e restrizioni. Bisogna quindi tenere a mente che sono necessari determinati documenti per aprire l’attività: la normativa in materia prevede, oltre all’apertura di una partita IVA la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso lo Sportello Unico per le attività produttive del Comune di riferimento e la redazione di un Allegato sanitario da trasmettere all’ASL di competenza. Devi poi verificare che il locale sia in regola con tutti i requisiti urbanistici richiesti e tu stesso devi essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: possedere un titolo di studio settoriale (es. qualifica alberghiera); aver frequentato un corso sul commercio alimentare riconosciuto dalla regione; aver lavorato negli ultimi cinque anni, per due anni, nel settore alimentare; possedere l’iscrizione al registro esercenti il commercio (REC).

Vuoi aprire un bar da zero senza grosse difficoltà?

aprire un bar da zero

Come avrai capito, gli aspetti da considerare sono molti e la documentazione richiesta per aprire un bar può variare da zona a zona e in base al Comune. Se non sai come districarti in questo mare di burocrazia la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza per l’avvio della tua start-up. Rivolgendoti a GI.PA.In Formazione puoi trovare un team di professionisti pronti a sviluppare e supportare la tua idea imprenditoriale fino alla sua realizzazione pratica.

Noi di Gi.Pa.In Formazione infatti possiamo:

  • aiutarti a trovare la location migliore per aprire il tuo bar effettuando anche un sopralluogo con architetto, geometra e biologo;
  • consigliarti sulla migliore forma di costituzione societaria e su tutte le posizioni previdenziali e assicurative da aprire;
  • occuparci di tutte le pratiche burocratico-amministrative legate all’apertura dell’attività;
  • sviluppare per te un progetto di interior designer con soluzioni in 3D per scegliere lo stile del tuo locale in base al tuo budget.

Investi sul successo della tua nuova attività e richiedi una consulenza subito!

Come aprire un centro estetico a norma di legge

Qualche consiglio utile su come aprire un centro estetico di successo

Dal momento che sono sempre di più le persone che si prendono cura del proprio corpo e del proprio benessere frequentando i centri estetici, se desideri aprire un’attività di questo tipo hai avuto una buona intuizione. La concorrenza non manca, è vero, ma tanta è anche la richiesta da parte dell’utenza. Se ti stai chiedendo come aprire un centro estetico di successo ecco la risposta: dando per scontato che cortesia, pulizia dei locali e professionalità sono requisiti minimi e indispensabili, è sull’offerta dei servizi che puoi giocare la tua carta vincente, come ad esempio specializzarti in particolari trattamenti, puntare sul relax con saune o percorsi spa e sui diversi tipi di massaggi. Il business può essere senza dubbio remunerativo, soprattutto se si riesce a fidelizzare una buona fetta di clientela.

Gli step necessari per aprire un centro estetico

come aprire un centro estetico

1. Il possesso di requisiti personali

Vediamo come aprire un centro estetico dal punto di vista pratico. Iniziamo col dire che è necessario il possesso di particolari requisiti. La direzione tecnica del centro estetico deve essere affidata a una persona che possiede la qualifica di estetista, diploma che viene rilasciato dopo aver seguito un corso e che deve essere riconosciuto dalla Regione di appartenenza. La qualifica professionale di estetista è un diploma che viene rilasciato dalla Camera di Commercio, in assenza del quale è impossibile costituire l’impresa. A seconda delle regioni ci possono essere quindi differenza di strutturazione e durata dei corsi.

2. La scelta del locale

Anche la scelta delle location che dovrà ospitare il centro estetico è molto importante: infatti una buona posizione che rende l’attività visibile, può aumentare l’afflusso degli utenti. È bene valutare anche la facilità o la difficoltà di parcheggio che può essere un vantaggio o meno, come anche la vicinanza a mezzi pubblici. La scelta della struttura deve poi essere valutata in base ai servizi che si intende offrire alla clientela e allo spazio che necessitano alcuni macchinari. Il centro va poi arredato con cura, prediligendo i colori tenui e disponendo sapientemente i punti luce per far sì che gli addetti possano lavorare mentre i clienti si rilassano.

3.  Gli step burocratici 

  • Come già accennato il titolare o il gestore del centro estetico deve essere in possesso della qualifica professionale di estetista. Il centro estetico, al pari delle altre attività commerciali deve registrarsi presso la CCIAA (Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianale) dove è il Registro delle Ditte e l’Albo delle imprese artigiane.
  • Agli uffici comunali vanno presentate le domande per ottenere le autorizzazioni all’apertura.
  • Prima di alzare la serranda è necessario avere un parere della Asl che si ottiene rispettando le norme in materia di salute e igiene.
  • Il locale deve quindi essere a norma, rispettare la destinazione d’uso dei locali per le attività commerciali, possedere certificati di agibilità e concessione edilizia.
  • L’impresa deve poi essere registrata presso l’Agenzia delle Entrate e si devono aprire posizione IVA e previdenziale.
  • Nel caso vi siano lavoratori bisogna avere anche la documentazione relativa alla sicurezza sul lavoro.

Come aprire un centro estetico in poche semplici mosse?

come aprire un centro estetico

Orientarsi in questo mare di pratiche burocratiche non è di certo cosa semplice. Se il tuo sogno è quello di aprire un centro estetico di successo e concentrarti sul tuo lavoro, la cosa migliore da fare è partire con il piede giusto e richiedere una consulenza per la tua start-up.

Qui da Gi.Pa.In Formazione puoi trovare dei professionisti capaci di supportarti in ogni fase del lancio della tua attività, da quella progettuale alla sua realizzazione pratica. Il nostro team può aiutarti a preparare un business plan completo, espletare tutte le pratiche burocratiche e affiancarti nella ricerca di finanziamenti e opportunità.

Consulenza di marketing per start up: perché è importante richiederla

Come una consulenza di marketing per start up può aiutare una nuova impresa

Una start up è un’azienda che si prepara ad entrare nel mercato sull’onda di un’idea innovativa, sfruttando spesso anche le nuove tecnologie. In Italia, e non solo, si tratta di un fenomeno in crescita costante già qualche anno. Ma se il numero delle imprese che aprono è notevole, è anche vero che sono molte quelle che chiudono nel giro di poco tempo. Lasciarsi trascinare dall’entusiasmo iniziale che accompagna sempre la nascita di nuove attività è un grande errore se non si pianifica con cura l’ingresso nel mercato del lavoro della nuova realtà.  A prescindere dal tipo di attività che si in tende svolgere è sempre opportuno richiedere una consulenza di marketing per start up al fine di definire con cura una strategia di azione ben precisa da seguire nel tempo, finalizzata al successo dell’azienda.

Richiedere una consulenza è davvero così importante?

consulenza di marketing per start up

Se vuoi entrare nel mondo del lavoro con tutte le carte in regola e da vero protagonista devi avere alle spalle una solida preparazione, una buona formazione e devi adempiere ad una serie di passaggi burocratici e di pianificazione strategica. Una consulenza di marketing per start up è costruita su misura sull’azienda che la richiede. Anche se gli step iniziali possono apparire gli stessi per tutte le società non è così perché in ogni caso ci sono da considerare delle variabili, determinate dalle caratteristiche peculiari dell’azienda.

Ogni consulente di marketing sa che è necessario preparare un business plan il più dettagliato possibile e valutare con attenzione tutti gli aspetti legali e burocratici legati all’avvio e alla gestione della nuova impresa. Un professionista può aiutarti a concretizzare il tuo progetto imprenditoriale analizzandone i punti di forza e anche i punti di debolezza, mettendo in evidenza gli obiettivi e definendo strategie e piani di azione efficaci. Tutto va pianificato con cura, messo su carta e analizzato. Solo in questo modo è possibile prevedere e programmare per la start up un cammino di successo.

Definisci il tuo piano di azione con una consulenza di marketing per start up

consulenza di marketing per start up

Una consulenza di marketing per start up è necessaria per costruire l’ossatura della nuova impresa e per raggiungere degli obiettivi prefissati nei tempi stabiliti.

Brand Identity

Gli imprenditori devono aver ben chiaro su dove orientare i propri investimenti anche per quanto riguarda la pubblicità e la promozione affinché l’azienda si conosca e costruisca una brand identity.

Target e competitor

Prima di iniziare a costruire un piano di marketing si deve quindi definire il pubblico a cui la start up si rivolge: identificare il target permette di direzionare gli sforzi verso un pubblico attento e potenzialmente interessato al prodotto o servizio offerto dall’azienda. Per fare ciò si ricorre a delle ricerche di mercato e ad un attento studio dei competitor.

Una consulenza di marketing per start up è poi utile a stabilire degli obiettivi scadenzati nel tempo per far sì che l’azienda si muova e cresca seguendo la giusta direzione.

Chi contattare se vuoi una consulenza di marketing per la tua start-up

Richiedere una consulenza di marketing per start up significa quindi investire sul successo della propria attività. Avviare una nuova impresa infatti è un passo che non si deve mai compiere alla leggera: dei professionisti invece possono aiutarti a valutare il tuo progetto di business, a definire l’investimento necessario e un piano di azione strategico. Possono anche guidarti nella richiesta di finanziamenti, consigliandoti quelli che fanno al caso tuo.

Gi.Pa.In Formazione fa tutto questo: ti accompagna dalla fase progettuale fino all’apertura della tua start up, con soluzioni chiavi in mano. Troverai un team di professionisti capaci di rispondere ad ogni esigenza e studiare per te un progetto ad hoc, qualunque sia il tipo di attività che intendi aprire. Gi.Pa. In Formazione infatti si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel campo della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Inizia subito a costruire il successo della tua start up e richiedi una consulenza!

Aprire un laboratorio artigianale al centro di Roma

Come aprire un laboratorio artigianale di tendenza…e in regola!

Un’attività artigianale è quella in cui si possono valorizzare capacità manuali e tecniche individuali. Si tratta di un progetto intraprendente e anche ambizioso, potenzialmente molto remunerativo perché quello che si produce è unico ed esclusivo. Se il tuo sogno è quello di dare spazio alla tua creatività producendo alimenti oppure oggetti, in questo articolo ti spieghiamo come aprire un laboratorio artigianale.

Come si apre un laboratorio artigianale al centro di Roma

come aprire un laboratorio artigianale

Al pari di ogni altra attività commerciale, anche per avviare questo tipo di esercizio è necessario seguire un iter ben preciso, soprattutto quando parliamo di una grande città come Roma.

1. Scelta della location

La scelta del locale che dovrà ospitare l’attività è un passaggio a cui è bene dedicare tempo e attenzione: la cosa migliore è scegliere una zona strategica, molto frequentata, per assicurarsi un buon numero di clienti nel breve periodo. Scegliere di aprire un’attività artigianale in un quartiere periferico può far risparmiare sull’affitto, ma riduce di molto le possibilità di successo. Se vuoi aprirne una a Roma, il centro storico è senza dubbio la zona migliore che puoi scegliere ricca com’è di turisti, lavoratori e anche romani attratti dalle vie dello shopping. In questo caso devi prestare attenzione anche alla presenza nelle vicinanze di altre attività artigianali dello stesso settore e non solo per la concorrenza, ma anche perché il Comune di Roma ha imposto dei vincoli all’apertura di nuove attività di vicinato per alcune particolari categorie.

Con la deliberazione n.47 del maggio 2018 il Comune ha limitato l’apertura di nuove attività che non risultano in linea con il decoro e il pregio dell’area tanto che vi sono norme transitorie per regolamentare le aperture distinguendole in tutelate e vietate. Oltre a ciò bisogna trovare un locale che abbia una destinazione d’uso adatta ad ospitare l’attività artigianale e che soddisfi tutti i requisiti richiesti dalla ASL. Prima di aprire l’attività artigianale è bene quindi informarsi su tutte le normative in vigore.

2. L’iter burocratico

L’iter burocratico per aprire un’attività artigianale può essere lungo e complesso. Poiché il laboratorio è dotato di strumenti speciali occorre un’autorizzazione da parte della ASL competente che è anche delegata a verificare il possesso dei requisiti igienico-sanitari. Va specificato che non tutte i laboratori artigianali hanno bisogno delle stesse autorizzazioni, bisogna quindi valutare in base al caso specifico e informarsi pima su quale sia la documentazione necessaria per l’apertura. Come lavoratore devi poi aprire una posizione IVA e iscrivere l’attività alla Camera di Commercio.

L’importanza di una consulenza professionale

come aprire un laboratorio artigianale

È proprio la complessità di alcune pratiche e ottemperanze burocratiche che dovrebbero spingerti a chiedere una consulenza per la tua start up: un professionista infatti può metterti al riparo da ogni problematica consentendoti di aprire con tutte le carte in regola.

Se non vuoi perderti in questo mare di pratiche puoi rivolgerti a Gi.Pa. In Formazione dove troverai un team di professionisti in grado di guidarti nell’apertura del tuo laboratorio artigianale occupandosi di tutto: dalla ricerca dei locali, al disbrigo delle pratiche, alla consegna chiavi in mano della tua nuova a attività. Ora che sai come aprire un laboratorio artigianale, costruisci un progetto imprenditoriale vincente: contatta il team di Gi.Pa. e richiedi una consulenza!