Quali sono i requisiti di una start up innovativa?

Perchè bisogna conoscere i requisiti di una start up innovativa per avviarne una

La definizione di star up innovativa è stata introdotta a livello normativo dalla legge n.221/2012 che ha convertito il Decreto Legge 179/2012, anche noto come “Decreto Crescita 2.0”, uno strumento che il Governo ha usato per dotarsi di una normativa finalizzata a supportare lo sviluppo e la crescita del Paese.

La start up innovativa è quindi una società di capitali che può essere costituita anche in forma di cooperativa, che ha sede in Italia, o in un altro stato membro UE purché abbia una filiale nel nostro Paese. Deve poi rispondere a requisiti specifici ed avere come oggetto sociale prevalente esclusivo la produzione, lo sviluppo o la diffusione di servizi e prodotti ad alto valore tecnologico.

Quali sono i requisiti?

I requisiti di una start up innovativa vengono espressamente definiti dalla legge e non sono derogabili. Per rientrare nella definizione di start up innovativa un’impresa deve quindi:

  • essere costituita da non più di 60 mesi dalla data della presentazione delle domanda e svolgere attività di impresa;
  • la sede principale dei suoi affari deve essere in Italia;
  • partendo dal secondo anno di attività, il totale del valore della sua produzione in un anno (che deve risultare dall’ultimo bilancio approvato nell’arco di 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio) non può essere superiore a 5 milioni di euro;
  • non ha distribuito e non distribuisce utili;
  • l’oggetto sociale prevalente o esclusivo deve essere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di servizi o prodotti innovativi e ad alto valore tecnologico;
  • non deve essere nata dalla una fusione o da una scissione societaria o a seguito della cessione di un ramo d’azienda o di un’azienda intera;
  • le spese da destinare a ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15% del valore maggiore tra costo e valore totale della produzione. Dalle spese per la ricerca e sviluppo vengono escluse quelle destinate all’acquisto o all’affitto di beni immobili. Rientrano invece nel computo le spese per lo sviluppo precompetitivo e competitivo come sperimentazione, prototipi, sviluppo del business plan, servizi di incubazione, i costi lordi del personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, le spese legali per registrare e proteggere la proprietà intellettuale termini e licenze d’uso. Le spese sono descritte in una nota integrativa dell’ultimo bilancio approvato: in assenza di un bilancio, se l’azienda è nel primo anno di vita, è necessaria una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale della start up innovativa.

Una volta accertato il possesso dei requisiti, la start up innovativa può essere iscritta nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese. Questo consente all’azienda di godere di un’ampia gamma di agevolazioni come sgravi fiscali, alleggerimenti burocratici, una gestione societaria flessibile, una disciplina del lavoro su misura, piani di incentivazione in equity, facilitazione nell’accesso al credito bancario e incentivi fiscali per gli investimenti.

Vuoi creare una start up innovativa? Ecco come fare

La prima cosa da fare è verificare il possesso dei requisiti della start up innovativa. Si tratta di un passo molto importante, basta il mancato possesso di uno dei requisiti richiesti per precludere alla tua azienda la possibilità di essere iscritta nel registro delle start up innovative e godere quindi dei tanti vantaggi amministrativi, fiscali e burocratici previsti.

Il consiglio è quindi di richiedere una consulenza per l’avvio di una start up e affidarti a dei professionisti del settore. Rivolgendoti a GI.PA. In Formazione troverai un team di persone con competenze trasversali capace di supportare lo sviluppo della tua idea imprenditoriale dall’idea sino alla realizzazione pratica. GI.PA In Formazione è una società di consulenza aziendale che vanta un’esperienza consolidata in gestione e consulenza aziendale, consulenza fiscale e amministrativa, normativa del lavoro, gestione del personale.

Se hai un’idea imprenditoriale, ma non sai come districarti nel complesso iter burocratico e amministrativo, o se vuoi ricevere aiuto per accedere a finanziamenti pubblici, Gi.Pa. In Formazione è la soluzione.

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3 idee per avviare un’attività in proprio

Concretizza le tue idee per avviare una tua attività in proprio

Hai deciso di fare il grande passo e abbandonare il lavoro da dipendente per aprire una tua attività: si tratta di una decisione importante, che va ponderata con cura e che può regalarti immense soddisfazioni, sia dal punto di vista personale che professionale.

Avviare un’attività in proprio è il sogno di molti giovani che, stanchi di mandare curriculum, ritengono sia l’unica soluzione per costruire il loro futuro lavorativo. Ma a scegliere la strada imprenditoriale sono anche le donne, che in questo modo riescono a conciliare la gestione della famiglia, i disoccupati in cerca di una nuova occupazione e anche tutti coloro che già lavorano, ma vogliono migliorare la loro posizione.

Al di là delle motivazioni di ognuno, che possono essere quindi differenti, per avviare un’attività in proprio a livello burocratico, amministrativo e organizzativo è necessario seguire un iter ben preciso.

… e per trasformarla in un business redditizio

La prima cosa da cui partire è pensare ad un’idea commerciale: molti perdono tempo alla ricerca di un’idea sui generis, capace di introdurre nel mercato qualcosa di nuovo. In realtà questo non è necessario: il nostro consiglio è quello di partire da una tua passione perché se fai qualcosa che ami la porterai avanti con entusiasmo. Puoi anche aprire una tipologia di locale già esistente e migliorare l’offerta ai clienti: l’importante è caratterizzarsi e differenziarsi. In questo modo puoi entrare facilmente nel mercato e distinguerti dai competitor. Ti piacerebbe aprire un ristorante o un bar, ma pensi che ve ne siano già troppi? Non preoccuparti: se pianifichi con attenzione l’avvio della tua attività la concorrenza non sarà un problema. Ecco come fare.

Idee per avviare un’attività in proprio: gli step fondamentali

1. Individua un target di clienti e analizza la concorrenza: osserva con attenzione il settore di mercato in cui provi a entrare. Cerca di capire se vi è un bisogno dei clienti che ancora non viene soddisfatto e in caso studia un’offerta capace di rispondere a tale esigenza. Qualunque sia l’attività che intendi aprire, devi individuare il tuo target di riferimento e proporre quindi un prodotto o un servizio specifico per la tua fetta di clientela. In base a questo puoi decidere come allestire il tuo locale: se il tuo target sono le famiglie devi studiare nel locale degli spazi per i bambini, ad esempio un’area giochi. Se invece il tuo target sono i dipendenti degli uffici, puoi prevedere un servizio di tavola calda.

2. Scegli la location più adatta perché non puoi pensare che qualsiasi locale vada bene. Per prima cosa devi scegliere con cura il luogo in cui avrà sede la tua attività:

  • se vuoi aprire un negozio ti conviene puntare su una via commerciale,
  • se invece vuoi aprire un take away sarà sufficiente un piccolo locale, ma in un quartiere dove ci sono molti uffici o frequentato dai turisti,
  • se vuoi aprire un bar che mira ad avere una clientela fissa puoi scegliere un grande locale anche in una zona periferica, a patto che sia facilmente raggiungibile, che vi sia possibilità di parcheggio e magari uno spazio all’aperto per incentivare la permanenza dei clienti.

Il locale deve poi avere delle caratteristiche specifiche per ospitare la tipologia di attività che intendi aprire come la destinazione d’uso adeguata, essere della giusta dimensione, gli impianti devono essere a norma di legge, gli spazi devono essere disposti in modo tale da consentirti di lavorare agevolmente. Da considerare c’è poi l’arredo dei locali che, come già accennato sopra, deve essere studiato per rispondere alle esigenze del target di riferimento. Tenendo a mente questo punto fermo puoi anche proporre un locale innovativo, che si differenzia dai competitor per l’allestimento della location: in questo caso il tuo obiettivo è realizzare un ambiente accogliente, capace di migliorare la user experience del tuo target di clientela.

3. Occupati dell’aspetto burocratico e amministrativo. I documenti per aprire un’attività commerciale sono indubbiamente molti e differenti a seconda della tipologia di attività. Il Decreto Bersani del 1998 ha notevolmente snellito la materia, ma ha anche stabilito regole da rispettare e requisiti da possedere per intraprendere l’attività imprenditoriale. Tra i principali documenti da presentare troviamo la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da inoltrare allo Sportello Unico della Attività Produttive del Comune, in cui si riportano i dati urbanistici, strutturali e di natura igienico sanitaria del locale. La licenza, grazie al Decreto Bersani, non è più necessaria nella maggior parte dei casi, ma sussiste per le tabaccherie che vendono prodotti soggetti al controllo dei Monopoli di Stato. Per le attività in cui si fa ristorazione è invece richiesto il possesso del corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) e l’autorizzazione sanitaria rilasciata dalla Asl.

Come avviare un’attività in proprio con l’aiuto di GI.PA. In Formazione

L’iter burocratico e amministrativo può poi essere diverso a seconda delle regioni e dei Comuni di riferimento. Anche all’interno dello stesso comune possono sussistere delle differenziazioni in base alla zona in cui si intende aprire: un esempio è il centro storico del Comune di Roma dove, in base alla delibera capitolina n.47 di maggio 2018, è stata limitata l’apertura di nuove attività commerciali non in linea con il pregio e il decoro dell’area, stabilendo inoltre criteri di qualità della merce vendibile. Se stai cercando qualcuno capace di aiutarti non solo in questo complesso iter burocratico, ma anche nella scelte del locale e nella definizione della tua attività, puoi rivolgerti a Gi.Pa.In Formazione: troverai un team di professionisti con competenze trasversali pronti a supportarti in ogni fase progettuale del tuo business. La nostra società si avvale anche della collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e con Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Come aprire un birrificio? 5 consigli per amanti della birra

Bionda, rossa e scura: ecco come aprire un birrificio a prova di mastro birraio!

La birra è la tua bevanda preferita e vorresti trasformare questa tua passione in un lavoro? Aprire un birrificio artigianale è il tipo di attività che potresti avviare.

La produzione di birra artigianale può rivelarsi, infatti, un business redditizio: tanti sono in Italia gli estimatori della “bionda” pronti ad assaggiare i nuovi prodotti sul mercato. Ecco perché si assiste a una continua crescita dei birrifici presenti in città, sia nelle zone più centrali che in quelle periferiche.

Se, dunque, sei orientato a intraprendere questa strada e sei curioso di sapere come aprire un birrificio ecco qualche informazione che potrà tornarti utile.

Qual è la differenza tra birrificio e microbirrificio?

Prima di addentrarci nel dettaglio su cosa fare per aprire una fabbrica di birra è necessario fare una piccola premessa per comprendere la differenza tra birrificio e impianti di microbirrificio: un birrificio è un’azienda che produce birra e punta sia sulla quantità che sulla qualità, un microbirrificio invece non produce più di 200mila ettolitri di birra l’anno.

5 step per aprire un locale per birra lovers!

Per prima cosa dobbiamo dirti che questo lavoro non può essere improvvisato. Per aprire un birrificio che diventi un’attività di successo è necessario avere alle spalle una solida preparazione, ottenuta grazie a dei corsi professionali per mastri birrai e ad un continuo aggiornamento anche una volta conseguite le certificazioni!

A livello pratico invece ecco invece i consigli su come aprire un birrificio.

  1. Business plan dettagliato. Aprire un birrificio ha dei costi ed è necessario seguire un iter burocratico specifico. Prima di avviare l’attività è quindi necessario preparare un business plan dettagliato per delineare l’avvio dell’attività e le linee guida da seguire nel futuro.
  2. Scelta dei locali. La scelta dei locali è molto importante, aprire un microbirrificio o un birrificio significa avviare una fabbrica: deve esserci abbastanza spazio per l’impianto per la cottura della birra e devono essere soddisfatti tutti i requisiti tecnici legati alle normative di sicurezza. Gli arredi e le attrezzature vanno scelti con cura: esistono infatti diverse tipologie di macchinari come, per esempio, l’impianto di cottura che può essere elettrico, a vapore o a fiamma. Già in questa fare devi fare scelte importanti: l’acquisto di macchinari più sofisticati può consentire di risparmiare nel lungo periodo anche se sull’immediato richiede uno sforzo economico maggiore. Ma questa è una decisione da valutare in base al tuo budget e come hai deciso di distribuirlo tra le varie voci presenti nel business plan.
  3. Possibile apertura di un pub. Che ne dici di aprire una birreria collegata alla tua attività? Volendo puoi associare al birrificio l’apertura di un pub dove i clienti possono gustare la tua produzione insieme a qualche piatto veloce, ma in questo caso devi prestare attenzione anche alla zona in cui decidi di aprire: l’importante è che sia passaggio o facile da raggiungere. Locali di questo tipo si chiamano Brew pub e sono una buona idea perché, se ben avviati, grazie ai loro incassi consentono di ammortizzare in tempi abbastanza brevi l’investimento iniziale. Tra l’altro sono anche un buon mezzo per acquisire clientela: il passaparola è un valido strumento per far conoscere il tuo marchio di birra.
  4. Attenzione alla burocrazia. Il vero nodo dolente è l’aspetto burocratico, la normativa in materia è vasta e poco chiara. Se decidi di aprire un burrificio e un Brew pub i passi fondamentali da compiere sono:
  5. Essere in possesso della certificazione Sab (somministrazione alimenti e bevande) rilasciato dalla regione e devi aver frequentato anche un corso Hccp.
  6. Presentare al Comune la Scia (Segnalazione certificata inizio attività).
  7. Ottenere il nulla osta dalla Asl e richiedere la licenza all’Agenzia delle Dogane che si occupa delle accise sull’alcol.

Dal punto di vista fiscale devi aprire una partita Iva, delle posizioni Inail e Inps e iscrivere la tua attività al registro delle imprese della camera di Commercio.

  • Comunica la tua brand identity. Lavora sulla comunicazione e studia un buon piano di marketing per far volare i guadagni e battere la concorrenza. Puoi produrre la birra più buona del mondo, ma se non riesci a farla conoscere sarà del tutto inutile. Aprire un’attività parallela come un Brew pub è un buon inizio, ma oltre a questo devi mettere in atto delle strategie concrete per raggiungere il maggior numero di potenziali clienti: si tratta di un vero e proprio lavoro che deve essere costruito nel tempo tenendo conto della peculiarità della tua impresa. Il consiglio è quello di rivolgerti a dei professionisti del settore e richiedere una consulenza di marketing per start up.

Come aprire un birrificio con GiPa Consulting?

Se vuoi aprire una microbirreria o un birrificio, ma non sai da dove iniziare, puoi realizzare il tuo sogno rivolgendoti a qualcuno che sappia indirizzarti al meglio e che possa assisterti nel lancio e nell’avvio della tua impresa.

Se stai cercando qualcuno che possa aiutarti concretamente nell’apertura della tua attività commerciale puoi rivolgerti a  Gipa Consulting. Troverai un team di professionisti con competenze trasversali, pronto a seguire ogni fase della realizzazione del tuo birrificio partendo dalla tua idea iniziale fino alla realizzazione pratica del locale. Il nostro team può:

  • aiutarti a trovare il locale più idoneo a ospitare la tua attività,
  • consigliarti sulla scelta dei macchinari e dell’arredamento,
  • aiutarti a sbrigare tutte le pratiche burocratiche e amministrative,
  • studiare soluzioni di brand identity e di content management per far conoscere il tuo marchio.
  • affiancati nella selezione e nella formazione del tuo team di lavoro.

Ma non solo: Gipa Consulting ti offre un servizio di consulenza a 360 gradi, anche grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel settore della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Cos’è una start up innovativa?

Caratteristiche e obiettivi di una start up innovativa

Per assecondare la crescita economica del Paese e per rendere il nostro tessuto imprenditoriale più giovane, dinamico, capace di cogliere le nuove sfide e opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, è stata introdotta in Italia nel 2012 la nuova definizione di start up innovativa. Per tale tipo di impresa è stato predisposto un quadro normativo di riferimento nazionale che interviene su materie come il mercato del lavoro, la semplificazione amministrativa, le agevolazioni fiscali e il diritto fallimentare.

La definizione di start up innovativa è stata inserita nell’art.25 del decreto legge n.179 del 18 ottobre 2012, anche noto come Decreto crescita bis. Tale provvedimento è stato studiato dal legislatore per favorire l’occupazione giovanile e semplificare l’accesso agli strumenti finanziari per le società che puntano sull’innovazione.

È stata anche creata una sezione speciale del Registro delle Imprese dedicato alle start up innovative.

Che si intende per innovativa?

Per essere definita tale, una start up innovativa oltre ad essere costituita come una società di capitalideveessere in possesso di requisiti formali (o cumulativi) e sostanziali (o alternativi).

Alcuni dei requisiti formali sono i seguenti:

  • la società deve essere stata costituita da meno di 5 anni,
  • la sede principale deve essere in Italia o in altri stati che aderiscono all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo purché vi sia una sede o una filiale produttiva in Italia,
  • il valore annuo della produzione deve essere inferiore ai 5 milioni di euro,
  • l’oggetto sociale esclusivo o prevalente deve riguardare lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di servizi o di prodotti innovativi ad alto valore tecnologico, intendendo con questo qualsiasi settore economico caratterizzato da un certo livello di innovazione,
  • la società deve essere di nuova costituzione e non può nascere da una riorganizzazione aziendale.

Il possesso di questi requisiti formali ancora non è sufficiente per costituire unastart up che possa essere qualificata come innovativa. È necessario infatti anche almeno uno dei seguenti requisiti sostanziali:

  • una quota di almeno il 15% del valore maggiore tra fatturato e costi della produzione deve essere investita in ricerca e sviluppo,
  • tra i dipendenti vi devono essere almeno 1/3 di dottorandi o dottori di ricerca o ricercatori oppure 2/3 devo essere soci o collaboratori in possesso di una laurea magistrale,
  • l’impresa deve possedere o essere titolare di un brevetto registrato.

Agevolazioni, incentivi e semplificazione: le linee guida del MISE

Le società che puntano sull’innovazione possono godere di una normativa a favore e di agevolazioni fiscali notevoli. Con la legge di Bilancio 2017 sono stati previsti importanti sgravi fiscali:

  • un taglio dei costi per l’avvio di impresa con esenzione dell’imposta di bollo e del pagamento dei diritti di segreteria per l’iscrizione al Registro delle Imprese e il diritto annuo alle Camere di Commercio;
  • permessi di soggiorno agevolati per chi investe in Italia;
  • la detrazione Irpef del 30% per gli investimenti fino a 1 milione di euro;
  • la possibilità di agevolazioni per acquistare software e macchinari.

Maggiori informazioni sono reperibili nell’apposita pagina del sito del Ministero per lo sviluppo economico.

Vuoi aprire una start up innovativa? Rivolgiti a Gi.Pa. In Formazione

Se vuoi godere delle tante opportunità rivolte alle imprese che puntano su tecnologia e innovazione devi pianificare al meglio il tuo ingresso nel mondo del lavoro. Ciò significa scegliere il miglior assetto societario in base alla tua idea di business, e soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Una consulenza di marketing per start up può poi esserti utile per delineare con cura la nascita della tua impresa innovativa e delineare una strategia di azione da seguire nel tempo per far sì che sia un’attività di successo. Gi.Pa. In Formazione può essere al tuo fianco in ogni momento, accompagnandoti in ogni fase progettuale dell’avvio della tua start up, offrendoti anche soluzioni chiavi in mano. Non lasciare nulla al caso, parti con il piede giusto: richiedi una consulenza per l’avvio della tua start up!

Riqualificazione urbana a Roma: la rinascita di Centocelle

Come la riqualificazione urbana a Roma ha cambiato il quartiere Centocelle

Il quartiere romano di Centocelle, un tempo uno dei più popolosi e popolari della Capitale, sta vivendo in questo periodo una fase di rinascita. Tante sono le iniziative già avviate e quelle in programma che hanno posto i riflettori su questa zona di Roma dove, in controtendenza rispetto a quanto avviene in altre zone della città, fare impresa sembra molto più semplice. Merito dei progetti di riqualificazione urbana avviati a Centocelle negli ultimi anni e merito anche del tessuto sociale vivo e dinamico che caratterizza questo territorio. Possiamo addirittura parlare di un piccolo miracolo economico di cui protagonisti sono molti ragazzi del quartiere che, dopo varie esperienze, sono tornati qui per aprire delle attività esclusive e ricercate.

Come è cambiato e come sta cambiando il quartiere

Decorazioni urbane

Una piccola rivoluzione iniziata dal basso ha dato vita a una serie di interventi di riqualificazione urbana a Centocelle che sono stati capaci, negli ultimi anni, di ridefinire il volto del quartiere. Palazzi, vie, centri commerciali e persino le campane per la raccolta del vetro hanno cambiato aspetto colorandosi e animandosi grazie alla fantasia di giovani writer che si sono cimentati in veri e propri contest in grado di riqualificare il quartiere a costo zero. Il loro intervento ha donato un aspetto nuovo a Centocelle e il mercato immobiliare ne ha giovato visto che sono sempre di più le persone che cercano casa in quello che è stato definito uno dei quartieri più “cool” della capitale.

Interventi di pedonalizzazione

Anche il Comune di Roma ha deciso di investire a Centocelle: per restituire ai cittadini i loro spazi, ha pensato di dedicare a pedoni e ciclisti un’area pedonale. Marciapiedi più larghi, zone pedonali più belle grazie ad un rinnovato arredo urbano: la pedonalizzazione riguarda in particolare via dei Castani che è la principale arteria commerciale del quartiere e anche piazza dei Mirti, prevedendo anche la modifica di alcuni schemi di circolazione delle vie limitrofe. I lavori, il cui avvio è previsto in autunno, hanno l’obiettivo di favorire i pedoni che mirano a raggiungere locali e attività commerciali, permettendo loro di muoversi più agevolmente e senza rischi in un quartiere più a misura d’uomo.

Investimenti nel trasporto pubblico

Le novità riguardano anche il trasporto pubblico. Questa zona di Roma è interessata dalla presenza della linea C della metropolitana che collega il quartiere di Centocelle da un lato con il centro della città, dall’altro con la direttrice Casilina con le tre fermate Gardenie, Mirti e Parco di Centocelle.

Riqualificazioni urbane

Ci sono poi delle iniziative che partono dal basso come la riqualificazione di Piazza dei Gerani, promossa da un lungo elenco di commercianti e oggetto di un crowfounding il cui obiettivo è installare nella piazza nuovi giochi per bambini, alcuni anche adatti ai piccoli con disabilità, e attrezzare un’area per fare sport all’aperto. La riqualificazione della piazza avverrà in parte con i soldi raccolti dal crowdfounding, in parte con dei fondi provenienti da un bando regionale già vinto.

Oggi Centocelle è un quartiere che sta ritrovando la sua dimensione umana, a cui gli imprenditori guardano con attenzione per aprire un’attività commerciale o un’attività di ristorazione.

La riqualificazione urbana a Roma: Centocelle terreno fertile per nuove attività

La ventata di innovazione che ha investito Centocelle è stata già colta e sfruttata da molti imprenditori che hanno deciso di investire nel quartiere aprendo locali e bistrot. I prezzi degli affitti sono ancora abbordabili e la concentrazione delle nuove attività attira sempre più clienti, provenienti anche dai quartieri limitrofi. I tanti locali che hanno reso sempre più vive le vie di Centocelle sono ricercati, propongono cibo di qualità, i gestori puntano sulla ritrovata convivialità e sul fattore umano. Il quartiere è divenuto insomma il luogo che attira tante tipologie di persone: coppie, gruppi di amici, famiglie.

È forse proprio questo il momento giusto per investire in questa zona di Roma: il fatto che ci siano già diversi locali non è un problema, ma un vantaggio. Se il tuo sogno è aprire un locale potrai avviare un’attività di successo studiando una formula capace di distinguerti dai competitor. Se sei alla ricerca di una società di consulenza aziendale che possa aiutarti a trasformare in realtà la tua idea di business rivolgiti a Gi.Pa.In Formazione, possiamo:

  • trovare il locale più adatto,
  • progettarne gli spazi
  • occuparci di tutti gli interventi tecnici e degli aspetti amministrativi e burocratici.

Particolare attenzione viene rivolta alle attività che operano nel settore del food & beverage grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro, e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come funziona la somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Requisiti e info utili sulla somministrazione di alimenti e bevande a Roma

Sogni da sempre di aprire e gestire un’attività di ristorazione? Le opportunità di guadagno sono davvero molte, specialmente in Italia, per diversi motivi.

I momenti conviviali vengono spesso associati al cibo: tra cibo ed emozioni c’è uno stretto legame perché quando si consuma un pasto in compagnia l’atmosfera è senza dubbio migliore. Sarà forse per queste ragioni, o perché gli italiani sono dei veri buongustai, che molti imprenditori decidono di avviare attività in cui si offre al pubblico un servizio di ristorazione.

Se anche tu vuoi aprire un locale e ti stai domandando qual è l’iter burocratico per la somministrazione di alimenti e bevande a Roma, in questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Punteggio somministrazione a Roma: normativa di riferimento

Attività commerciali come ristoranti, trattorie, pizzerie, take away, bar o gelaterie artigianali necessitano di una specifica autorizzazione rilasciata dal Comune.

Per tutti locali aperti al pubblico in cui si offre un servizio di ristorazione e si vendono bevande alcoliche o non alcoliche, il cui quadro normativo di riferimento è parecchio vasto: troviamo infatti leggi a livello nazionale, regionale e comunale che regolamentano la somministrazione alimenti e bevande a Roma.

Nella Capitale, infatti, la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande è stata sostituita dall’autorizzazione e viene rilasciata dal Municipio in cui si trova il locale.

In base al D.L.G.S. n.59 del 26 marzo 2010 e anche in base a quanto disposto dalle normative regionali in materia, per ogni attività aperta al pubblico il titolare deve essere in possesso di specifici requisiti morali tra cui:

  • non essere stato dichiarato fallito,
  • non aver riportato una condanna per delitto non colposo con pena detentiva non inferiore a tre anni,
  • non aver riportato due o più condanne nei cinque anni precedenti all’inizio dell’attività, per frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti.

Tutti questi vengono considerati criteri di qualità in base a un sistema di punteggio regolamentato dalla Regioni e possono quindi variare in base alla zona geografica. La sostanza resta però quella della L. 287/1991: le nuove attività si somministrazione devono raggiungere una soglia minima di punteggio.

Nel Lazio la legge di riferimento è la 21/2006 che delinea linee guida a cui i Comuni devono uniformarsi. Per il Comune di Roma è però prevista la possibilità di derogare alle linee guida regionali.

Il Comune di Roma ha inserito la tabella dei punteggi per la somministrazione nel Regolamento Comunale per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande (D.C.C. 35/2010), con punteggi che variano in base alla zona della città.

Tra i requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande, oltre a quelli obbligatori in virtù delle normative cui abbiamo fatto riferimento, esistono altri elementi che contribuiscono a far maturare il punteggio. Tra questi, la scelta di sistemi per il risparmio elettrico o idrico, la differenziazione dei rifiuti, la presenza di fasciatoi e l’utilizzo di prodotti a Km 0. Eccone poi altri:

  • il possesso da parte del responsabile di un Attestato (o esonero) per la Somministrazione di Alimenti e Bevande (ex-REC)
  • il rispetto della normativa relativa alla prevenzione incendi
  • il rispetto della normativa igienico-sanitaria
  • il rispetto dei regolamenti urbanistici, partendo dall’agibilità e dall’abitabilità del locale
  • il rispetto della normativa vigente in materia di Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08)
  • la presenza di parcheggio privato o di un’area giochi per bambini
  • l’insonorizzazione dei locali e la valutazione di impatto acustico
  • la presenza di un impianto di climatizzazione e/o di sistemi di risparmio energetico ed idrico
  • l’assenza di apparecchi automatici e videogiochi
  • menù stilati in lingue diverse, di sistemi per il pagamento elettronico, chiarezza nell’uso degli ingredienti e contratti di vigilanza.

Ad ogni punto vengono assegnati dei punteggi da 5 a 40. Per ottenere l’autorizzazione all’apertura del locale è necessario ottenere un punteggio minimo che però varia in funzione di altri parametri e delle varie zone di Roma.

4 titoli professionali necessari per aprire un ristorante

Per potere aprire un locale e somministrare alimenti e bevande, i requisiti professionali che deve possedere il titolare sono elencati di seguito. Sarà necessario possedere almeno una tra le seguenti qualifiche:

  • un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea in cui sono previste materie del commercio, preparazione e somministrazione di alimenti;
  • almeno 2 anni di esperienza, nell’ultimo quinquennio, nel settore del commercio alimentare o della somministrazione;
  • aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la somministrazione o la preparazione di alimenti e bevande;
  • iscrizione al REC.

Come aprire un locale nel centro di Roma?

Tra le zone maggiormente ambite per aprire un locale in cui si prevede la somministrazione alimenti e bevande a Roma, c’è senza dubbio il centro storico. Trovare un locale adatto a ospitare l’attività può però non essere semplice, perché il centro storico della Capitale è una delle aree maggiormente tutelate.

Per la somministrazione di alimenti e bevande, i requisiti che deve avere un locale sono i seguenti:

  • Disponibilità (atto di proprietà o contratto di affitto regolarmente registrato);
  • Agibilità e la destinazione d’uso commerciale;
  • Accessibilità ai locali dalla strada o da altro luogo pubblico.

I nuovi locali devono poi essere privi di barriere architettoniche. La documentazione di impatto acustico è necessaria per verificare il rispetto dei limiti per le emissioni rumorose causate da attività o impianti.

Il locale deve poi rispondere a requisiti precisi stabiliti dal Comune, soddisfare quelli richiesti dalla ASL competente e avere una destinazione d’uso adeguata ad ospitare l’attività specifica. Per aprire l’attività sono poi necessari alcuni permessi da richiedere e notificare presso gli uffici competenti come la SCIA per locali di somministrazione alimenti e bevande a Roma da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP).

A chi rivolgersi per avviare un’attività di successo?

Se vuoi aprire un locale a Roma o nel centro della città, devi rispettare la normativa in vigore orientandoti tra leggi nazionali, regionali e comunali.

Se sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti ad aprire il tuo locale e occuparsi dell’aspetto pratico, burocratico e amministrativo puoi rivolgerti a GIPA Consulting: troverai un team di professionisti del settore pronti a risolvere ogni problematica legata al lancio della tua attività.

Richiedi una consulenza per l’avvio della tua start-up.

Consulenza per l’avviamento di un ristorante

Nuova attività? Quanto è importante una consulenza per l’avviamento di un ristorante

Hai deciso di acquistare o rilevare un’attività di ristorazione e ti stai domandando cosa fare per avviarla nel modo giusto? I passi da compiere sono diversi, dalla richiesta delle licenze, agli arredi del locale e della cucina, per non parlare dei requisiti di cui devi essere in possesso.

Comprare un ristorante è una buona idea e il settore del food è infatti uno dei più importanti e sviluppati nel nostro Paese. Aprire un’attività di ristorazione significa entrare in un mercato che non conosce crisi: gli italiani, da sempre cultori del buon cibo amano recarsi nei locali per consumare un pasto in compagnia e per provare nuovi piatti. È vero anche che sono molte le realtà commerciali che operano nel comparto e la competizione è quindi alta.

Se il tuo obiettivo è quindi aprire un ristorante di successo, devi tenere conto di molti fattori pratici, organizzativi e burocratici e richiedere una consulenza per l’avviamento di un ristorante può essere determinante per partire con il piede giusto e avviare un’attività capace di emergere tra i vari competitor.

Perché richiedere una consulenza per l’avviamento del tuo ristorante?

Pensi davvero di sapere come aprire un ristorante? In molti ritengono che per aprire una trattoria o un ristorante basti servire del buon cibo, ma in realtà il lavoro di un ristoratore va ben oltre.

Qualità e cortesia sono fattori che diamo ormai per scontati: ciò che ti serve è un business plan per sostenere il lancio e l’avviamento del ristorante e un buon piano di marketing per acquisire e fidelizzare la clientela. Se vuoi ricevere aiuto e consigli utili per predisporre il piano imprenditoriale del tuo nuovo business, richiedere la licenza per il ristorante e sbrigare tutte le pratiche burocratiche e amministrative legate al lancio del locale, la cosa migliore che puoi fare è rivolgerti a dei professionisti che sappiano guidarti nell’apertura del ristorante passo dopo passo. Richiedere una consulenza per l’avviamento del tuo ristorante potrà infatti aiutarti a prendere decisioni organizzative, strategiche e finanziarie, ma se gestire un’impresa rappresenta qualcosa di nuovo per te, hai un altro buon motivo per affidarti a esperti del settore capaci di accompagnarti in questa entusiasmante avventura.

Consulenza per l’avviamento di un ristorante: ecco perché è utile

Non importa se hai deciso di aprire un piccolo ristorante o di fare le cose in grande: una consulenza professionale ti permette in ogni caso di iniziare la tua attività imprenditoriale con il piede giusto.

  1. Si parte dalla tua idea di business per valutarne la fattibilità, i punti di forza e di debolezza tenendo conto del costo per l’apertura del ristorante. Si procede quindi a un’analisi di mercato per studiare i competitor e definire il format del ristorante creando una sua identità riconoscibile.
  2. Si definisce l’arredamento, ma anche la disposizione degli spazi. Molti imprenditori si concentrano su come aprire un ristorante dal punto di vista burocratico tralasciando l’aspetto del locale. Questo è un grave errore perché creare un locale confortevole e con una forte identità invoglia i clienti a entrare e a ritornare. Oltre ad arredare e costruire l’immagine del locale è poi necessario pensare alla disposizione degli spazi all’interno del locale, alle attrezzature, agli ambienti dedicati al lavoro, al profilo del personale e alla scelta dei piatti. Prestare poca attenzione a tutti questi aspetti può avere effetti negativi sull’andamento del locale, incidendo anche sull’avvio dell’attività e sui costi di apertura e gestione del ristorante.
  3. Per avviare un’attività commerciale è necessario occuparsi dell’aspetto burocratico-amministrativo. Predisporre un locale a norma di legge, richiedere la licenza per l’attività di ristorazione e presentare tutti i documenti necessari agli uffici competenti, consente di avviare un locale senza il rischio di intoppi che possono comportare un danno per l’attività. Orientarsi tra leggi e burocrazia può non essere cosa semplice ed è necessario conoscere a fondo la materia e gli eventuali vincoli imposti a livello locale dai vari comuni. Tutte queste difficoltà possono essere facilmente superate grazie a una consulenza per l’avviamento del tuo ristorante.
  4. Il lancio del ristorante deve essere accompagnato da un attento studio del marchio e devono essere messe in atto strategie di marketing per start-up finalizzate all’acquisizione della clientela.

A chi rivolgersi per una consulenza professionale a 360°

Come avrai capito sono tanti e variegati gli aspetti da considerare quando si decide di aprire un’attività di ristorazione. Se stai cercando dei professionisti capaci di accompagnarti nella realizzazione del tuo sogno imprenditoriale e individuare tutti i documenti per aprire un ristorante, puoi rivolgerti a GIPA Consulting, società di consulenza aziendale divenuta un punto di riferimento per tutti coloro che intendono avviare un’impresa a Roma.

Il team di GIPA Consulting può illustrarti cosa serve per aprire un ristorante e aiutarti a sviluppare la tua idea di business, fino alla realizzazione pratica del ristorante, anche con soluzioni chiavi in mano. Puoi anche richiedere un progetto costruito su misura per te e ricevere aiuto nell’individuazione della location migliore, nell’allestimento, nello studio del marchio, nella promozione legata all’avvio del ristorante, il tutto nel rispetto del tuo budget. Ci avvaliamo, inoltre, della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il successo del tuo ristorante inizia prima della sua apertura: contattaci per saperne di più!

Come nasce un’idea commerciale vincente

Come sviluppare il tuo progetto imprenditoriale e trovare un’idea commerciale di successo

Hai deciso di fare il grande passo e metterti in proprio? Quello che ti serve per avviare un nuovo business ed entrare a pieno titolo nel mondo dell’imprenditoria è un’idea commerciale vincente.

Il mondo dell’imprenditoria è affascinante, ma competitivo allo stesso tempo, e non tutte le idee per fare impresa si rivelano giuste. Se vuoi puntare sui trend del momento possiamo dirti che le idee innovative e al passo con i tempi vanno per la maggiore, ma anche quelle più tradizionali venendo incontro alle esigenze dei clienti, non sono da escludere.

Per costruire il futuro lavorativo su misura per te, puoi partire dalle tue idee imprenditoriali e svilupparle in modo professionale per dare vita a nuovi business. Non sai come fare? Ti diamo noi qualche consiglio!

3 step per dar vita a un’idea commerciale e far nascere un business

Per far nascere un business di successo, serve un’idea altrettanto vincente, ma non sempre basta. Ecco, allora, tutti gli step da seguire per dare una svolta alla tua vita, aprendo un’attività:

1. Trovare l’idea perfetta

Facciamo subito una premessa: di idee imprenditoriali puoi averne anche tante, ma non porteranno alcun risultato se non sarai capace di tradurle in realtà.
Per trovare un’idea commerciale valida non devi per forza inventare qualcosa di nuovo, ti basta osservare ciò che hai intorno e provare a capire se manca un prodotto o un servizio, oppure se vi è qualche esigenza della clientela che ancora non è soddisfatta. Uno dei segreti per individuare una buona idea commerciale è il saper interpretare un’esigenza diffusa e dare a questa una risposta.

Le idee imprenditoriali di successo possono anche essere importate dall’estero. Alcune delle più grandi aziende non hanno proposto sul mercato qualcosa di nuovo, ma si sono limitate a replicare modelli di business presenti in altri Paesi o in altri settori: se conosci nuove attività che non sono ancora arrivate in Italia, puoi cogliere l’occasione al volo per esportarle o prenderne spunto.

2. Trasformare in realtà le idee di business

Le idee per le attività commerciali restano tali se non vengono realizzate. Una volta trovata la tua idea commerciale devi fare il passo successivo: metterla in pratica. Per fare questo devi seguire un processo di realizzazione ben preciso che inizia con un business plan e va avanti con l’attuazione di strategie di marketing, la ricerca dei fondi necessari e la gestione di pratiche burocratiche e amministrative. In particolare:

  • Il business plan ti aiuta a definire meglio la tua idea imprenditoriale, aggiungendo dei dettagli preziosi, ed è anche uno strumento utile per definire un piano di azione a cui dovrai attenerti nel tempo per capire l’andamento dei tuoi affari.
  • Una ricerca di mercato ti sarà utile per studiare la concorrenza e capire come puoi inserirti nel settore di riferimento proponendo qualcosa di nuovo. Anche un’attività tradizionale come un bar, un ristorante o un negozio può attirare ampie fasce di clientela se è in grado di differenziarsi.
  • Conta molto cosa si offre alla clientela, ma anche l’ambiente in cui si accolgono i clienti. La scelta della location, la sua posizione strategica e il modo in cui viene allestita sono fattori determinanti nella nascita di attività di successo: un ambiente confortevole attira un maggior numero di clienti e li spinge a tornare.
  • Le strategie di marketing che si applicano a qualsiasi idea commerciale, sono ormai imprescindibili per attirare potenziali nuovi clienti e far crescere la reputazione del tuo locale.
  • Da non trascurare è poi l’aspetto burocratico-amministrativo, necessario a tradurre in concreto le idee commerciali per aprire un’attività nel suo contesto di riferimento. Anche solo la mancanza di un documento può comportare uno stop dell’attività, causando gravi perdite.

3. Rivolgiti agli esperti del settore

Una consulenza professionale può essere determinante per il lancio e l’avvio di una nuova impresa, soprattutto nel delicato momento in cui si intende trasformare un’idea imprenditoriale in una vera e propria attività che funzioni.

A chi rivolgerti per realizzare la tua idea commerciale?

Se, quindi, stai cercando qualcuno che possa aiutarti a trasformare in realtà la tua idea commerciale, potresti pensare di rivolgerti a GIPA Consulting: troverai professionisti esperti pronti a sviluppare insieme a te nuove idee valutandone punti di forza e anche di debolezza.

Il nostro team ti può seguire in ogni fase del progetto, dalla semplice idea, alla scelta della location, fino alla realizzazione pratica della tua nuova attività.

Scopri tutti i nostri servizi e contattaci per richiedere una consulenza!

Cosa serve per aprire un locale a Roma

Come aprire un locale a Roma in regola e di successo

Roma è una delle più belle città al mondo, meta ambita dai turisti per via dei suoi monumenti e delle sue bellezze architettoniche e anche grande centro culturale. La Capitale d’Italia è una città viva, frenetica, in cui gravitano ogni giorno molte persone, che siano turisti, lavoratori in trasferta o residenti: l’idea di aprire un locale a Roma può trasformarsi quindi in una valida opportunità di business. La concorrenza è molta, ma questo non deve scoraggiarti. Puoi avviare un’attività di successo scegliendo la location adatta e definendo un’identità del locale ben precisa ma non basta solo questo. Per aprire un locale a Roma è necessario seguire un iter ben preciso che inizia con lo studio dell’idea e prosegue con la sua realizzazione, senza tralasciare l’aspetto burocratico e quello amministrativo.

Da dove partire?

Se vuoi aprire un bar o un esercizio in cui si prevede la somministrazione di alimenti e bevande, devi adeguarti al sistema burocratico e legislativo in vigore.
Per qualsiasi attività commerciale sussistono delle regole da rispettare e sono definiti dei requisiti essenziali che devono possedere i titolari prima di aprire.
I requisiti morali prevedono che non può aprire un locale:

  • chi è stato dichiarato fallito;
  • chi è stato condannato per reati non colposi con una pena dai tre anni in su;
  • chi è sottoposto a norme restrittive che ne limitano la libertà personale o impongono un divieto o un obbligo di soggiorno.

Se possiedi i requisiti morali, puoi portare avanti la tua idea imprenditoriale scegliendo il locale più adatto ad ospitarla. Come individuare la location giusta per aprire un locale a Roma?
Tutto dipende dal tipo di locale che intendi aprire e da qual è la tua clientela di riferimento: se nel tuo progetto è prevista una cucina devi trovare un locale dotato di canna fumaria, potrà essere di piccole dimensioni se prevedi di vendere cibo take away, oppure più grande se vuoi sistemare dei tavoli per le consumazioni. A livello strutturale il locale deve poi essere in linea con le regolamentazioni sanitarie in vigore e rispettare una distribuzione degli spazi che ti consenta anche di lavorare agevolmente.

Ecco le regole per aprire nel centro storico di Roma

Nella Capitale ci sono diversi vincoli a cui devono sottostare tutti coloro che intendono avviare e gestire un locale che variano a seconda delle zone e sono legati sia alla posizione che alla tipologia dell’attività. Il centro storico è, dal punto di vista commerciale, la zona più ambita per aprire un locale a Roma. Nel centro c’ è un grande afflusso di persone dato che si tratta della zona più frequentata dai turisti ed è anche sede di importanti uffici. Per tutelare il decoro dell’area, il Comune di Roma, con la delibera n.47 di maggio 2018, ha imposto dei vincoli a cui devono adeguarsi i titolari di negozi e attività, che riguardano la qualità della merce in vendita e impongono uno stop a nuove aperture di vicinato. La delibera contiene delle norme transitorie che regolamentano l’apertura delle nuove attività che vengono distinte in “tutelate” e “vietate”.

É necessario quindi prestare particolare attenzione alla scelta del locale che, oltre alle normative comunali, deve avere la giusta destinazione d’uso e rispettare i requisiti stabiliti dalla ASL.
Se si prevede la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è necessario frequentare un corso HCCP per la preparazione e manipolazione degli alimenti e anche un corso SAB (ex REC). A livello burocratico è poi necessario richiedere o notificare dei permessi agli uffici competenti, ad esempio la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da presentare presso lo sportello unico comunale per le attività produttive (SUAP), così come sono necessari altri documenti per aprire un’attività commerciale e partire con tutte le carte in regola.

Perché richiedere una consulenza prima di aprire un locale

Come avrai capito per aprire un locale le cose da considerare sono davvero molte. Un solo documento mancante può avere delle conseguenze negative sulla tua attività, determinandone anche una chiusura temporanea. Se sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti ad orientarti tra normative e pratiche burocratiche puoi rivolgerti a Gi.Pa.In Formazione: potrai contare su professionisti preparati ad accompagnarti nello sviluppo del tuo progetto imprenditoriale dalla ricerca del locale, alla richiesta di tutte le autorizzazioni, fino allo sviluppo di soluzioni di brand identity. Gi.Pa. In Formazione può anche confezionare per te un progetto su misura chiavi in mano in base al tuo budget.

Gi.Pa inoltre si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nel settore della progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Strategie di marketing per start up: a chi affidarsi?

Perché sono fondamentali le strategie di marketing per le start up

Stai per aprire la tua nuova attività commerciale: se a livello pratico ritieni di aver pensato a tutto, puoi concentrarti sulle strategie di marketing per start up da mettere in atto.

Perché è importante valutare bene le strategie di marketing? Semplicemente perché in assenza di queste la tua attività non potrà sopravvivere: puoi aprire un locale unico nel suo genere, puoi offrire un prodotto rivoluzionario, ma dovrai sempre lavorare per acquisire nuovi clienti. Il marketing infatti, è uno strumento utile che può aiutarti a costruire l’immagine del tuo brand e a comunicare con i clienti acquisiti e potenziali in modo efficace, facendo sì che il tuo processo di vendita possa crescere nel tempo.

Da dove partire?

Per un’attività appena nata la progettazione delle prime strategie di marketing da mettere in atto è molto delicata perché può decretare il successo o il fallimento dell’idea imprenditoriale. Molti imprenditori pensano che investire nella comunicazione sia un di più, una spesa che si può anche evitare, ma non è così: un approccio vincente può infatti diventare un grande rientro economico. La fase preliminare che riguarda le strategie di marketing per le start up è utile a definire degli obiettivi chiari, a scegliere il giusto approccio comunicativo e ad identificare il pubblico di riferimento che si intende raggiungere.

Strategie di marketing per start up: i passaggi chiave

  1. Identificare il target di riferimento. Una volta capito quali sono i clienti a cui rivolgersi è possibile studiare offerte ad hoc che rispondono alle loro esigenze o che sono capaci di attirarli.
  2. Costruire un messaggio chiaro, coerente con l’identità del marchio. Le ricerche di mercato così come i feedback dei clienti sono elementi utili per capire di cosa ha bisogno il target di riferimento, quali servizi sono graditi o meno, cosa offrire di diverso dai competitor.
  3. Avviare campagne di comunicazione mirate, per rendere visibile la start up. La campagna di comunicazione deve essere costruita ad hoc sull’attività e sui suoi obiettivi, sfruttando più mezzi e scegliendo diverse modalità di azione.
  4. Analisi dei dati. Le strategie di marketing per start up non possono prescindere da una ricerca di mercato iniziale tanto che il piano di comunicazione deve seguire un’attenta pianificazione e deve essere oggetto di un monitoraggio costante per valutarne l’efficacia. A tal fine si fa riferimento a una serie di indicatori, i Key Performance Indicator (KPI) che permettono di valutare i risultati ottenuti eventualmente correggendo in corso d’opera le scelte sbagliate o massimizzando le risorse su quelle vincenti.
  5. Approccio creativo con il growth hacking. Le regole non sono fisse: per promuovere al meglio una start up a volte si deve dimostrare anche apertura mentale e essere pronti a testare strategie di comunicazione innovative, talvolta lontane dal marketing tradizionale. L’imprenditore statunitense Sean Ellis ha coniato il termine growth hacking per riferirsi ad un approccio vincente per le start up fatto di analisi dei dati e del comportamento del target di riferimento in diverse fasi. È un modello di business che sfrutta i canali digitali, incentrato su esperimenti veloci per testare diverse soluzioni, anche creative, al fine di sviluppare in modo rapido le risorse investite nelle strategie di marketing. Una campagna di comunicazione online ad esempio può misurare la sua efficacia in base alla risposta del pubblico: proprio così il growth hacking si differenzia dal marketing tradizionale che testa invece le iniziative pubblicitarie solo alla fine della campagna e non in corso d’opera. Altro obiettivo è quello di far sì che gli utenti parlino bene dell’attività con la loro cerchia di conoscenti. Questo consente non solo di costruire una buona immagine del brand, ma anche di incrementarne la popolarità. Alle strategie di marketing per start up online si possono comunque abbinare attività di marketing tradizionale come ad esempio la distribuzione di volantini o la partecipazione a fiere o eventi.

Affida le tue idee ad una consulenza strategica di marketing per start up

Sei alla ricerca di qualcuno che possa aiutarti con il lancio della tua nuova attività e sia competente nelle strategie di marketing per start up? Rivolgiti a Gi.Pa. In Formazione, troverai un team di professionisti pronto a seguirti in ogni fase di progettazione della tua attività commerciale, nel suo lancio e nell’avvio.

Partiamo dalla tua idea imprenditoriale per trasformarla in un business di successo e oltre agli aspetti burocratici possiamo fornirti una consulenza di marketing per la start up che includa campagne di comunicazione vincenti e soluzioni di brand identity. Contatta subito Gi.Pa. In Formazione e investi nel successo della tua attività!