L’importanza di una corretta consulenza per un’apertura a Roma
Negli ultimi anni il mondo della pasticceria ha subito una forte esplosione, affacciandosi alla moda e alle tendenze della pasticceria americana e del cake design. Aprire una pasticceria è un sogno di molti: i dolci piacciono, e fanno parte della cultura gastronomica del nostro paese. Ma cosa serve per poter aprire una pasticceria?
Il settore del food è uno dei più importanti nel nostro Paese e nello specifico il mondo della pasticceria si è aperto negli ultimi anni a culture anche oltreoceano, conservando però i sapori della tradizione italiana. Dai dolci francesi a quelli americani, sino a giungere anche a quelli giapponesi, le pasticcerie del nuovo millennio sono delle vere e proprie gioiellerie, dove oltre alla bontà del prodotto si punta anche all’aspetto estetico
Perché richiedere una consulenza per l’apertura di una nuova pasticceria
Se pensi di voler aprire una nuova pasticceria a Roma, svariati sono gli step da seguire per poter partire con il piede giusto senza incorrere in errori. Richiedere una consulenza per aprire una tua pasticceria potrà aiutarti nel prendere decisioni organizzative, strategiche e finanziarie, grazie al supporto di esperti del settore capaci di accompagnarti in questa entusiasmante avventura.
I primi passi da fare per l’apertura di una nuova pasticceria a Roma coinvolgono tre aspetti fondamentali: idea progettuale, forma giuridica e piano finanziario. Una volta definiti questi aspetti, non da poco, si dovrà iniziare a lavorare allo sviluppo del format della pasticceria, creando la giusta atmosfera in grado di accogliere i clienti, senza dimenticare l’ambito tecnico amministrativo fondamentale per la sua buona riuscita.
Se stai cercando dei professionisti capaci di accompagnarti nella realizzazione del tuo sogno imprenditoriale puoi rivolgerti a Gi.Pa. In Formazione, società di consulenza aziendale divenuta un punto di riferimento per tutti coloro che intendono avviare un’impresa a Roma. Il team di Gi.Pa. In Formazione può sviluppare la tua idea di business fino alla realizzazione pratica della pasticceria, anche con soluzioni chiavi in mano. Puoi anche richiedere un progetto costruito su misura per te e ricevere aiuto nell’individuazione della location migliore, nell’allestimento, nello studio del marchio, nella promozione legata all’avvio della pasticceria. Il tutto nel rispetto del tuo budget. Gi.Pa. si avvale della collaborazione di A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il successo della tua pasticceria inizia prima della sua apertura: contatta Gi.Pa. In Formazione!
Ecco come valutare un bar valutando tutte le variabili in gioco
Aprire
un bar è una buona idea in questo particolare periodo storico? La
risposta è sì! Gli italiani amano andare al bar per tanti motivi:
fare
colazione, una pausa caffè, consumare un pasto veloce, incontrare
gli amici.
Un bar può essere un punto di riferimento per i residenti di un
quartiere o per i dipendenti di un ufficio. Tuttavia, stabilire il
valore
di un bar
è un’operazione complessa che tiene conto di diverse variabili. Ad
incidere sono fattori come: la location, quindi se si trova in una
zona di passaggio o meno, la grandezza dei locali, la vicinanza ad
altre attività commerciali o competitor, la prossimità di uffici,
il bacino d’utenza, da quanti anni l’attività è sul mercato.
Dunque, come
valutare un bar già
avviato se la tua intenzione è quella di rilevarlo?
Requisiti per la valutazione: cosa evitare e cosa considerare
“Non
è tutto oro quel che luccica”: quando un titolare decide di cedere
la sua attività è portato a presentarla al meglio, talvolta
gonfiando gli incassi o vantando una clientela fissa sulla quale in
realtà non può contare. Al di là delle chiacchiere, se vuoi sapere
come
valutare un bar e
capirne davvero il potenziale devi soppesare e confrontare dati
concreti. Tra le caratteristiche
da considerare,
bisognerà valutare:
Le condizioni
generali del locale
La grandezza
e la disposizione dei locali
Il tipo di
fabbricato
La presenza
di una zona magazzino o per lo scarico delle merci
La presenza
di uno spazio all’aperto
Gli arredi
interni
Tutte
queste variabili influenzano la redditività del locale e il suo
avviamento.
Come valutare un bar? I metodi più usati
Per
stabilire il valore di una attività e di conseguenza il suo prezzo
di vendita, si possono adottare diversi metodi. I criteri più
utilizzati, su come
valutare un bar,
sono:
Valutazione
dell’avviamento
L’Ufficio
di registro valuta l’avviamento moltiplicando la percentuale di
redditività (intesa come rapporto tra la media del reddito e dei
ricavi calcolata in un triennio), per la media triennale dei ricavi e
infine moltiplicando per tre
Valutazione
patrimoniale
Questo
metodo tiene invece conto degli attivi (magazzino, crediti, ecc) e
dei passivi (mutui, debiti, ecc) e del patrimonio netto.
Nella
pratica le cose vanno però diversamente: il prezzo
richiesto
dal titolare per cederti il suo bar dovrebbe essere all’incirca un
anno del fatturato.
Non è un prezzo stabilito per legge, si tratta di una consuetudine
che può subire però delle variazioni all’incirca tra l’80% e il
150% dell’incasso annuo. I bar ovviamente non fatturano tutti allo
stesso modo, tale richiesta varia quindi a seconda del contesto
territoriale (per un bar in centro città si potrebbe chiedere di più
in considerazione delle sue potenzialità) e di una serie di altri
fattori che possono determinare o meno il successo dell’attività.
Per
abbassare la cifra
richiesta dal venditore è necessario valutare eventuali difetti del
locale, lavori da effettuare, macchinari non più utilizzabili:
dovrai poi considerare anche i costi
di un eventuale affitto
e quelli legati al personale.
Come valutare un bar con l’aiuto di esperti
Se intendi rilevare un bar, è consigliabile avvalersi di esperti del settore per valutare le opportunità e le potenzialità. Gi.Pa.In Formazione è una società di consulenza aziendale specializzata nell’avvio e nel rilancio di attività commerciali. Il team di Gi.Pa.In Formazione può assisterti e consigliarti al meglio analizzando tutti gli asset della compravendita e affiancandoti nelle trattativa.
Ti stai chiedendo “come valutare un bar?”. Le variabili chiave sono la location, la sua posizione commerciale, il modo in cui viene gestito il bar. Seguono poi il costo dell’affitto, del personale, gli orari di apertura, la caratterizzazione del locale intendendo cioè quello che lo rende speciale e appetibile per i clienti.
Gi.Pa.In Formazione vanta nel suo staff anche professionisti che possono studiare interventi di restyling del tuo nuovo bar e seguirne l’avviamento. Grazie ad un’analisi di geomarketing puoi anche avere un’idea chiara delle potenzialità del bar che puoi rilevare e capire qual è il suo reale bacino d’utenza. Richiedi subito informazioni e inizia a costruire il successo del tuo nuovo bar!
Aprire un’attività in franchising o in proprio? Pro e contro di entrambe le soluzioni
Hai deciso di compiere il grande passo di avviare un’attività e metterti in proprio e sei alla ricerca di idee per aprire un tuo negozio o locale? Optando per un lavoro in proprio puoi finalmente realizzarti professionalmente, ma il passaggio da dipendente, o da disoccupato, a imprenditore deve essere valutato con attenzione e forse ti stai domandando se può essere più conveniente per te aprire attività in franchising oppure avviarla autonomamente. In realtà, si tratta di modelli imprenditoriali differenti e per prendere una decisione, dovrai valutare i pro e i contro delle due opzioni per capire qual è quella che fa al caso tuo.
Iniziamo subito con il dire che molto dipende dai tuoi obiettivi e dalla tua preparazione. Se vuoi aprire un negozio, un bar o un locale e hai già un’esperienza imprenditoriale alle spalle, sai bene cosa significa avviare un’attività in proprio, quanta fatica richieda e quanti sono i fattori da considerare. Se invece non possiedi esperienza pregressa nel settore, il franchising può essere la formula migliore per aprire un’attività, perché puoi sempre contare sull’assistenza continua da parte della casa madre.
Proviamo a valutare meglio le due possibilità per avviare la tua attività!
Attività in franchising: i vantaggi di un modello imprenditoriale già sperimentato
Aprire attività in franchising è forse la soluzione più semplice, se vuoi minimizzare i rischi imprenditoriali. Scegliendo il franchising, aprire un’attività non è mai un problema perché aderisci a un modello già sperimentato e collaudato con successo. Il franchisor è la casa che ha creato il sistema, il marchio e l’insegna, trovando la formula migliore per distribuire nel mercato prodotti o servizi. Ecco quindi i principali vantaggi:
riduci di molto il rischio di impresa;
puoi sfruttare la notorietà del marchio per acquisire clienti;
vieni aiutato nel lancio della tua attività e ricevi assistenza continua da parte della casa madre su cui puoi contare anche per la formazione del personale;
puoi acquisire in breve tempo un know-how che da solo impiegheresti anni a maturare;
la notorietà dei prodotti che vendi ti consente di entrare nel mercato in modo più competitivo;
non devi occuparti della pubblicità e del marketing perché ci pensa la casa madre.
Cosa significa aprire una nuova attività in modo indipendente?
Se hai deciso di avviare un business tuo, la seconda opzione è quella di aprire un negozio o un locale in totale autonomia. L’impresa è senza dubbio più ardua: si può guadagnare bene e fare buoni affari, ma i rischi legati all’investimento sono maggiori e i fattori da considerare se vuoi aprire un’attività indipendente sono diversi:
la responsabilità è solo tua: sei tu a decidere che attività a aprire e in che modo farlo, non puoi contare su nessun supporto esterno e devi quindi valutare con cura ogni decisione che prendi;
i rischi sono molti e le tue idee possono scontrarsi con la realtà e con le difficoltà di realizzazione, specie se sei privo di esperienza imprenditoriale. I negozi da aprire, così come le attività di ristorazione e di intrattenimento, possono rivelarsi ottime fonti di guadagno, ma solo se sei in grado di compiere i passi giusti;
l’investimento iniziale è senza dubbio maggiore di quello richiesto per avviare un’attività in franchising, ma sei tu a decidere location, arredo e merce in vendita;
devi occuparti di tutti gli aspetti burocratici e amministrativi legati al lancio e avvio dell’attività, oltre che a quelli di gestione: dalle forniture della merce, al personale;
la promozione e la pubblicità sono totalmente a carico tuo e sei tu a decidere quale strategia di marketing sia la migliore.
Come per mettersi in proprio a partire da zero?
Se non sai che negozio aprire, sei alla ricerca di idee di lavoro autonomo e vuoi limitare i rischi legati all’apertura, aprire un’attività in franchising può sembrare la cosa più conveniente da fare. D’altro canto, devi considerare che, se da affiliato puoi godere di una certa libertà imprenditoriale, sei sempre vincolato a delle linee guida imposte dalla casa madre.
Se decidi di aprire un’attività indipendente non puoi contare sul sostegno della casa madre in fase di avvio della start up, ma puoi ricevere lo stesso assistenza rivolgendoti a dei professionisti del settore, in grado di fornirti preziosi consigli anche sul tipo di business che ti conviene aprire. Inoltre, puoi scegliere tu stesso la merce da vendere e caratterizzare il tuo locale rendendolo unico e capace di attirare un target di clienti ben preciso.
A chi rivolgersi per avviare un’attività di successo?
Se sei alla ricerca di un team di professionisti che possa sviluppare per te nuove idee di lavoro, richiedi una consulenza a GIPA Consulting. Puoi rivolgerti a noi se vuoi consigli su quale negozio aprire e per capire come sia meglio farlo, se in franchising o in proprio. Possiamo assisterti in entrambi i casi e guidarti nella scelta della location, consigliarti sulle opzioni finanziarie migliori, valutare costi e spese, realizzare un business plan legato alla tua attività curandone anche l’avvio e la promozione. Possiamo inoltre curare tutto l’aspetto amministrativo e burocratico della tua impresa e rendere la tua attività di successo, studiando anche strategie efficaci per attirare clienti.
Grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e con Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro, GIPA Consulting può anche confezionare per te un progetto su misura, con soluzioni chiavi in mano!
Contattaci per maggiori informazioni: siamo pronti a sviluppare insieme a te la tua idea di business!
Lavori
nel mondo della ristorazione e stai pensando di prendere un
ristorante
in gestione a Roma? La
Capitale è la città perfetta per avviare un’attività di questo
tipo: è una grande metropoli dove vivono milioni di persone, è sede
di importanti istituzioni ed è anche una delle mete predilette dai
turisti. I possibili clienti per un’attività di ristorazione sono
davvero molti e avviare un business di successo è possibile se compi
i passi giusti. Per aprire un ristorante la
burocrazia è davvero complessa e
i tempi a essa correlati non sono affatto brevi.
La
soluzione più semplice, per accorciare le tempistiche e facilitare
il processo di apertura, è quella di prendere un ristorante
in gestione a Roma.
Ciò
significa rilevare
un’attività
che è già
funzionante
e che viene ceduta dal proprietario dietro il pagamento di un
corrispettivo in denaro.
Quali sono gli elementi da considerare prima di rilevare un ristorante?
Se
vuoi evitare di fallire, devi prestare molta attenzione al locale che
decidi di prendere in gestione. Insieme all’attività rilevi anche
gli arredi, le attrezzature, le licenze e anche la sua “fama”
che può essere positiva o negativa. Ecco quindi a cosa
devi valutare
prima di lanciarti in questa nuova impresa:
La
location
L’ideale
sarebbe trovare un ristorante situato in una via di passaggio,
frequentata dai turisti come può essere una delle vie
del centro storico,
oppure un locale situato nei pressi di uffici o punti di interesse.
Tuttavia, dovrebbero essere valutati anche i quartieri vivi,
dinamici, che porteranno in futuro un flusso di clienti sempre
maggiore. Per esempio, grazie alla riqualificazione
urbana
a
Centocelle,
in questa zona si
può concludere un buon affare nell’immediato rilevando un ristorante
a un prezzo vantaggioso
La
condizione degli ambienti
Prendendo
un ristorante
in gestione a Roma rilevi
anche gli arredi e l’attrezzatura. Devi quindi assicurarti che siano
in buono stato, oppure che non necessitino di troppi interventi di
miglioria. Devi anche assicurarti che gli impianti siano a norma.
Analisi
della concorrenza
Una
delle prime cose che devi fare prima di rilevare un ristorante è
analizzare i competitor e le altre attività simili nelle vicinanze.
Se vi sono altri ristoranti la cosa non deve scoraggiarti: per avere
successo devi capire
cosa offrono gli altri
e quale offerta puoi studiare per distinguerti e ricavarti una fetta
di clientela tutta tua. Tale consiglio è fondamentale se poi il
ristorante che vuoi prendere ha una gestione fallimentare alle
spalle.
Studia un piano di marketingterritoriale: è importante valutare l’economia e il tessuto demografico del quartiere in cui si trova il ristorante. Per esempio, l’analisi di geomarketing è uno strumento utile che ti consente di avere una visione chiara del mercato di riferimento e di quello potenziale, cosa da cui puoi partire per mettere in atto una strategia di marketing vincente.
Controllare le entrate e i costi di gestione
Una
volta individuato il locale che fa per te devi infine pensare alla
sua promozione.
Il cambio di gestione va comunicato, altrimenti i vecchi clienti
potrebbero pensare che il ristorante sia sempre in mano alle stesse
persone. Far sapere che c’è stato un cambio di gestione è poi
fondamentale se quella precedente si è rivelata fallimentare facendo
allontanare gran parte della clientela: le persone potrebbero
ritornare per verificare di persona se il servizio è migliorato.
Infatti, gli strumenti per fare questo possono esser diversi: da un
nuovo nome,
un
nuovo logo,
fino all’avvio
di una campagna pubblicitaria.
Molto dipende dal budget a disposizione e dal target di riferimento
cui si intende mirare.
Perché richiedere una consulenza professionale
Molti
poi sono gli adempimenti burocratici e amministrativi necessari per
prendere un
ristorante in gestione a Roma. Per
questo sarebbe opportuno affidarsi a dei professionisti del settore.
Gi.Pa.In
Formazione
è una società di consulenza aziendale che può fare tutto questo
per te!
Il nostro team può assisterti se vuoi rilevare un ristorante già avviato, valutando tutti i pro e i contro dell’impresa e anche i suoi possibili punti di forza. Inoltre, i consulenti sono in grado di analizzare gli asset della compravendita, affiancandoti in tutto il percorso della trattativa. Gi.Pa.In Formazione è anche consulenza a tutto tondo: dalla ricerca della location migliore, alla ristrutturazione dei locali, alla preparazione del business plan, fino alla consegna di un ristorante chiavi in mano.
Realizzare il tuo sogno di diventare ristoratore con Gi.Pa. In Formazione è davvero semplice: contattaci subito per avere una consulenza personalizzata!
Come aprire un negozio di abbigliamento: cosa serve, come fare, quanto costa
Se
la
moda è la tua passione
e desideri avviare
un’attività
in proprio, probabilmente stai pensando di aprire un negozio per
proporre alla clientela i capi che riflettono il tuo gusto ed il tuo
stile. Al pari di quanto avviene per ogni altra attività
commerciale, aprire un negozio in cui si vende abbigliamento richiede
una pianificazione
dettagliata.
Nel settore non manca di certo la concorrenza, ma proponendo il
prodotto giusto, nella location più adatta, si può costruire
un’attività di successo. Dovrai compiere tutti i passi giusti, che
ti consentano di essere in
regola dal punto di vista burocratico e fiscale.
Inoltre, dovrai anche studiare bene il lancio e l’avvio del tuo
locale, senza dimenticare il marketing
e la promozione.
Dunque, quali sono gli step burocratici per trasformare in realtà il
tuo sogno? Come
aprire un negozio di abbigliamento?
Scopriamoli
insieme!
5 step per avviare un’attività di successo
La
prima cosa da fare, quando si avvia
un’attività commerciale,
è delineare la linea strategica che si perseguirà. Ecco i 5 punti
chiave su come
aprire un negozio di abbigliamento:
Preparare
un business plan.
Bisogna delineare una linea strategica in cui siano inserite nel
dettaglio: le
spese, i potenziali guadagni e le linee guida che
l’andamento del negozio dovrà rispettare nel tempo.
Fare
un’analisi di geomarketing.
Da questo dipenderà la
tipologia di merce da mettere in vendita,
in un negozio di abbigliamento si possono infatti proporre abiti per
bambini, per teenager, per donne, per uomini.
Far
un’analisi dei competitors.
Bisogna valutare la presenza nelle vicinanze di competitor e della
tipologia di merce che hanno in vendita.
Scegliere
il target group.
Individuare il tipo
di clientela
al quale ci vogliamo rivolgere e si può prendere dopo aver
analizzato il contesto territoriale in cui si intende aprire.
Segmentare
i prodotti.
Una volta individuato il target di riferimento è necessario
procedere a una ulteriore segmentazione della merce: per le donne ad
esempio si possono proporre abiti causal, eleganti, sportivi o di
tendenza. Si può anche pensare a un negozio di abiti usati o
vintage. Bisogna quindi individuare le marche e le
linee
che rispondono allo stile di abiti proposto all’interno del negozio
e che rientra in un budget predefinito.
Come aprire un negozio di abbigliamento: l’importanza della location
Uno
degli aspetti che riveste maggiore importanza, su comeaprire
un negozio di abbigliamento,
è la scelta
della location.
Da tale decisione dipendono: il
budget
che si deve investire, e le
strategie
da mettere in atto per attrarre la clientela. Nell’individuare la
location più adatta si deve tenere conto:
della
concorrenza in zona,
del bacino di
potenziali clienti,
se si trova
in una via di passaggio,
se vi sono
parcheggi nelle vicinanze
L’ideale sarebbe individuare un’area destinata allo shopping oppure frequentata dal target di consumatori interessato alla merce in vendita. Una delle zone più ambite per aprire un negozio è il centro della città, perché è il nucleo più frequentato, in cui si concentrano aree di interesse e dove si riversa il maggior numero di turisti. Aprire in quest’area significa entrare in un contesto dinamico e moltiplicare le possibilità di vendita. Devi però sapere che alcuni comuni, come quello di Roma, hanno imposto regole rigide per le aperture nel centro storico, ad esempio vietando l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate.
È
poi necessario prestare attenzione alla destinazione d’uso dei
locali, assicurarsi che siano idonei ad ospitare l’attività e in
linea con i requisiti richiesti dalla legge e dalle normative locali.
Attento
alla burocrazia!
Se
vuoi avviare
un’attività commerciale
devi essere in possesso di determinati requisiti morali:
non puoi
essere stato dichiarato fallito o condannato
con una pena minima di tre anni per un reato non colposo,
non devi
essere sottoposto a norme restrittive come una limitazione della
libertà personale o l’obbligo o il divieto di soggiorno.
Tra
i requisiti fondamentali, su come
aprire un negozio di abbigliamento,
devi poi aprire una Partita
Iva e procedere all’iscrizione
presso il Registro delle Imprese della competente Camera di
Commercio.
Grazie
alla liberalizzazione introdotta dalla Legge Bersani, non è
necessario richiedere una licenza, basta presentare
la SCIA (segnalazione
Certificata di Inizio Attività) presso lo sportello Suap del Comune,
un documento in cui devono essere indicati i parametri di conformità
urbanistica, ambientale, edilizia, igienico-sanitaria.
Infine
per te che sei il titolare, e per i tuoi dipendenti, devi provvedere
ad aprire delle posizioni INPS e INAIL.
Consigli su come aprire un negozio di abbigliamento: a chi affidarsi?
I fattori da considerare sono davvero molti, se non vuoi essere uno dei tanti che aprono per poi chiudere dopo pochi mesi, la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza per la tua start up.Dunque, come aprire un negozio di abbigliamento e a chi affidarsi?
Gi. Pa. In Formazione è un punto di riferimento per coloro che intendono avviare un’attività a Roma, con particolare attenzione al centro storico, e nel Lazio. Rivolgendoti a Gi.Pa.In Formazione troverai dei professionisti pronti a supportarti in ogni fase progettuale, di lancio e di avvio del tuo negozio di abbigliamento, dalla scelta e progettazione dei locali, al disbrigo di tutti gli aspetti burocratici.
Puoi
ricevere aiuto anche sul piano finanziario.
L’impegno economico per aprire un negozio può non essere
indifferente, ma devi sapere che tante sono le opportunità di
finanziamento a cui è possibile accedere. Per particolari categorie
di persone, ad esempio, giovani, donne, residenti al sud, ci sono
numerosi bandi pubblici erogati da enti locali o nazionali. Il team
di Gi.Pa.In Formazione può aiutarti
apreparare
un business plan necessario
per richiedere un finanziamento e può guidarti nella scelta delle
opportunità migliori per te.
Il settore della ristorazione italiana ha vissuto negli ultimi anni momenti di vero fermento e crescita e avendo raggiunto un fatturato totale annuo di circa 25 miliardi di euro solo nel 2018, rappresenta un business in grado di offrire opportunità di investimento.
Intraprendere un percorso nel mondo della ristorazione non è però garanzia di successo: le variabili sulla buona riuscita dell’investimento sono molte e diventa sempre più essenziale ideare progetti che siano unici e riconoscibili.
Quali sono le tendenze dei ristoranti del 2020?
Per chi intende aprire una nuova attivitànel mondo del food & beverage, numerosi sono i dettagli da curare per non ricadere nell’anonimato. I ricercatori del centro specializzato in tecnologia dell’alimentazione (Azti – Tecnalia), hanno tentato di tracciare le tendenze del cibo per il 2020, concentrandosi sull’unicità esperienziale che un piatto potrà produrre.
La ristorazione del prossimo anno punterà all’esperienza multisensoriale in grado di stimolare tutti i sensi oltre il gusto e l’olfatto. Il cibo sarà soddisfazione in poco tempo dei desideri in qualunque momento, soprattutto in grandi città in cui la gestione del tempo è fondamentale, così come l’attenzione al sociale ed il mantenimento del proprio benessere.
A cosa devi fare attenzione se vuoi aprire un ristorante a Roma?
…ma soprattutto: perchè una consulenza sulla ristorazione è utile? Perchè anche a Roma, dove ristoranti, bistrot, osterie, ecc.. sono ormai in ogni angolo della città, sarà fondamentale per l’imprenditore distinguersi anche attraverso l’attenta ricerca dei piatti che dovrà essere in linea con le emozioni uniche che il locale vuole trasmettere.
Se stai pensando di aprire un’attività commerciale al centro di Roma, ecco quali sono le novità in merito e cosa dice la legge: con la nuova deliberazione n.49 del 25 giugno 2019, sono infatti state approvate e rese pubbliche le modifiche al regolamento n. 47 del maggio 2018.
A seguito di numerose ricorsi e richieste di chiarimenti, il 25 giugno del 2019, l’Assemblea Capitolina ha quindi reso pubblico il nuovo testo che regolamenta l’apertura di attività commerciali nel Centro di Roma. La finalità del documento è la stessa, ma sono state apportate fondamentali modifiche atte a non ostacolare l’apertura di attività commerciali.
Di cosa si tratta
I testi regolamentano l’apertura di attività commerciali non in linea con il decoro ed il pregio delle aree ricadenti nella Città Storica e nel Sito UNESCO. La deliberazione n. 47, aveva creato non poco scompiglio sia fra i titolari di attività già operanti, ma in particolar modo, per coloro che si apprestavano all’apertura di nuove attività nel Centro di Roma.
Il Centro storico di Roma resta sempre l’area più ambita da ogni imprenditore per l’apertura di una nuova attività commerciale (bar, gelateria, pizzeria, ristorante, bistrot,…) ma al contempo rappresenta una delle aree più complesse per ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative. Proprio per questo è fondamentale, sin dai primi passi, affidarsi a professionisti competenti per ridurre al minimo le probabilità di errore.
Come aprire un’attività al centro di Roma senza problemi
Per gli esperti di Gi.Pa. In Formazione, coadiuvati da APRE Roma e Chemichal S.r.l., società del gruppo, l’affiancamento e la consulenza al cliente sono soprattutto volti a comprendere l’effettiva possibilità di realizzare un progetto e a quali condizioni, in un contesto così articolato come il Centro storico di Roma dove si intrecciano regolamenti edilizi, urbanistici, sanitari ed amministrativi.
Aprire
un locale notturno può
rivelarsi un business davvero redditizio se riesce a diventare un
punto
di riferimento
per il target di clientela a cui si riferisce. Un’attività di questo
genere è un format che coniuga l’intrattenimento alla consumazione
di cibo e bevande. Si tratta di un luogo di svago e di incontro, dove
i clienti sono invitati a trattenersi il più possibile e di
conseguenza a consumare. Vuoi sapere come aprire un locale di
successo? Ecco qualche consiglio.
Il format e il concept
Il
temine “locale” è davvero molto generico e può intendere
diverse tipologie di attività: vuoi aprire
un locale notturno di
quale genere? Potrebbe essere una discoteca, un cocktail bar in cui
si servono aperitivi, un pub in cui si ascolta musica dal vivo, un
locale dove si servono cene gourmet o un disco bar. Il primo step è
quindi quello di definire
con esattezza il tipo di locale
che vuoi aprire perché da questo dipenderanno la scelta della
location, il suo allestimento e anche i permessi da richiedere. Un
errore comune è quello di scegliere il format solo in base alle
proprie passioni, in realtà la cosa migliore da fare è affidarsi
ad un’analisi di mercato
per andare incontro o anticipare le richieste del target di clienti
che si vuole conquistare. In questo rientra anche lo studio
della concorrenza
ed è necessaria un’attenta pianificazione
delle strategie
e delle scelte imprenditoriali.
Parola d’ordine: differenziarsi
Perché
un cliente dovrebbe entrare nel tuo locale? Cosa lo rende unico? In
che modo lo hai reso differente dall’offerta commerciale del luogo in
cui si trova? Aprire un’attività simile a quella di molti altri non
ti porterà da nessuna parte, avrai in mano un business privo di
identità e sarai uno dei tanti che lavora non per guadagnare, ma per
evitare il fallimento. La società contemporanea oggi richiede la
specializzazione
delle offerte commerciali.
Il tuo locale deve quindi essere dotato di un’identità propria,
accogliente e confortevole nell’arredamento, funzionale per la
tipologia di attività svolta al suo interno. Un format
originale
può invece farti conquistare il gradimento della clientela. Una
buona idea potrebbe essere ad esempio aprire
un locale a tema,
oppure riservato ad una nicchia di mercato.
La location
La
scelta della location più adatta dipende
dalla tipologia di locale
che intendi aprire, dal target di riferimento e anche dalle
dimensioni dell’attività. In genere i locali notturni si concentrano
nei centri storici delle città, ma non tutti: se intendi aprire
una discoteca
dovrai individuare un locale di grandi dimensioni e può essere
preferibile una location più periferica per problemi legati alle
limitazioni dei rumori e anche per i costi. Per aprire
un locale notturno di
successo, incredibile, ma vero, diversi esperti consigliano di
scegliere
una sede proprio vicino alla concorrenza
che funziona. Il motivo è abbastanza semplice: le attività di
successo hanno già creato il mercato. Pensiamo ad esempio ai tanti
locali notturni che si concentrano nei pressi delle università che
sono vicini tra loro, ma si distinguono per l’offerta rivolta allo
stesso target di utenti che sono gli studenti.
L’iter burocratico
L’imprenditore
che apre un locale
notturno
deve possedere:
requisiti
morali e professionali (deve essere maggiorenne, non deve aver
riportato condanne penali, non deve esser stato dichiarato fallito)
attestato SAB
(Somministrazione alimenti e bevande) o un titolo equivalente
attestato
HACCP (per tutto il personale che viene in contatto con alimenti e
bevande).
L’iter
burocratico prevede:
l’apertura
della partita Iva
la
presentazione della SCIA commerciale
l’apertura di
posizioni Inps e Inail
il pagamento
dei diritti SIAE per poter diffondere musica e immagini.
Per
quanto riguarda
il locale
serve:
stipulare le
assicurazioni necessarie
la
valutazione di impatto acustico e relativi adeguamenti
la
valutazione antincendio e necessari sistemi di prevenzione
impianti a
norma dal punto di vista della sicurezza, dell’igiene,
dell’agibilità, dell’urbanistica
la presenza
di uscite di sicurezza
servizi
igienici separati per personale e clientela
un ufficio e
degli spogliatoi per il personale.
Perché richiedere una consulenza professionale se vuoi aprire un locale notturno
Qualunque sia il tipo di locale che intendi aprire, sono molti gli adempimenti burocratici e amministrativi a cui devi pensare. Senza contare poi aspetti come l’individuazione della location più adatta, il suo allestimento e le strategie di marketing per far conoscere l’attività e acquisire clientela. Al pari di ogni attività commerciale dovrai poi preparare un business plan, valutare con attenzione costi e spese e definire delle linee guida per l’avvio e la gestione del lavoro. Se cerchi qualcuno che possa aiutarti in tutto questo puoi rivolgerti a Gi.Pa.In Formazione, una società di consulenza aziendale che vanta un team di esperti con competenze trasversali. Partendo dalla tua idea di locale, il team di Gi.Pa.in Formazione può aiutarti a progettare il tuo locale, anche con soluzioni chiavi in mano: l’iter burocratico e amministrativo non sarà poi un problema. Grazie alla collaborazione con A.P.R.E Roma, azienda leader nel campo della sicurezza alimentare e Chemichal S.r.l., tra le più note aziende nel campo della progettazione, sicurezza alimentare e sicurezza dei luoghi di lavoro, Gi.Pa. In Formazione può confezionare per te un progetto su misura.
Perché è importante una consulenza per la ristorazione soprattutto all’inizio
Richiedere
una consulenza
per la ristorazione è
il primo passo che dovrebbe fare qualsiasi aspirante imprenditore
prima di aprire il suo ristorante. Negli ultimi anni il settore del
food
& beverage è cresciuto
molto inglobando anche competenze tipiche di altri campi: pensiamo ad
esempio all’attenzione rivolta verso la cucina intesa non solo come
qualità del cibo, ma anche come presentazione dei piatti. Ci sono
poi da considerare la presentazione
del locale,
il suo design
interno,
la cura dei dettagli capaci di fare la differenza e tutti gli aspetti
relativi alla promozione
e al marketing.
Diventare imprenditore nell’ambito della ristorazione è forse più
complicato rispetto al passato: non è più sufficiente arredare alla
meglio un locale e servire piatti gustosi per conquistarsi una buona
fetta di clientela. Oggi si va alla ricerca
di un format di successo
che nei fatti non è dettato da uno, ma da molteplici fattori
differenti. Una consulenza
per la ristorazione è
utile quindi a valutare il progetto a 360 gradi e a definire tutti
gli aspetti e i fattori legati al lancio e all’avvio del locale.
Gli step che portano al successo
Quando
richiedi una consulenza
per la ristorazione vengono
valutati diversi aspetti.
1. Identità del locale
Qual
è il tuo sogno? Aprire un ristorante di lusso o una trattoria in cui
si servono i piatti della tradizione? Partendo dai tuoi desideri e
dalle tue aspettative la società di consulenza inizia a definire
l’anima del locale.
È chiaro che un ristorante di lusso dovrà essere arredato in modo
differente rispetto a un trattoria: ogni elemento della location deve
poi richiamare a quella che è l’offerta proposta ai clienti, quindi
al menù. Partendo dall’identità del locale si può quindi
individuare
il target di riferimento
della clientela e costruire un’offerta capace di rispondere ai suoi
bisogni o alle sue esigenze.
2. Fattibilità del progetto
Un
attento studio di fattibilità è utile a capire se la tua idea di
ristorante può essere tradotta in realtà in considerazione
del budget.
In caso questo non sia necessario potresti richiedere
dei finanziamenti
usufruendo delle tante opportunità che vi sono
3. Individuare la location più adatta
Con questo si intende l’area geografica che meglio risponde agli scopi del progetto e offre maggiori opportunità di business, ma non solo. Attenzione deve essere prestata anche alla struttura fisica del locale: per una trattoria sarà sufficiente uno spazio capace di ospitare pochi tavoli, un ristorante in cui si organizzano ricevimenti dovrà essere più grande. Gli spazi, oltre alla tipologia di locale da ospitare, devono poi rispondere a determinati requisiti richiesti dalla legge e anche essere funzionali per il tipo di attività da svolgere. In base alla normativa igienico-sanitaria bisogna prevedere spazi diversi per la conservazione dei cibi e per la loro preparazione. Gli ambienti devono essere ben definiti, per accogliere al meglio i clienti e consentire a chi lavora di muoversi agilmente. Attraverso una consulenza di geomarketing è infatti possibile individuare la location migliore per avviare la propria attività.
4. La giusta atmosfera
Crearla aiuta ad attirare e a mantenere i clienti ecco perché l’ambiente deve rispondere alle esigenze del target di riferimento. Una pizzeria per famiglie ad esempio otterrà un maggiore indice di gradimento se dotata di uno spazio all’aperto attrezzato con giochi per i bambini. Progettare un ristorante significa anche arredare al meglio l’ambiente per renderlo gradevole e migliorare in questo modo la user experience: quando si è fuori a mangiare, il contesto intorno è molto importante. Posizionare troppi tavoli per aggiungere coperti è un grande errore perché le persone non vogliono mangiare con degli sconosciuti al fianco e si penalizza il servizio perché i camerieri hanno difficoltà a lavorare. In base a studi di settori 4 clienti su 10 non tornano la seconda volta nello stesso ristorante se non hanno trovato un’atmosfera di loro gradimento. Definire uno stile ben preciso del ristorante ha poi un altro vantaggio: crea la sua identità e aiuta a distinguerlo dai competitor.
5. Iter burocratico
Una consulenza per la ristorazione è utile anche per orientarti nel complesso sistema burocratico e amministrativo legato al lancio dell’attività dato che i documenti per aprire un’attività commerciale sono davvero tanti e complicati. Vi è ad esempio la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che deve essere inoltrata allo SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) istituito presso il Comune in cui si indica la data di apertura del ristorante e si riportano i dati urbanistici del locale in base al quale verranno effettuati i controlli. Ci sono anche le qualifiche personali: per aprire un ristorante devi avere un diploma di Istituto Alberghiero o aver frequentato un corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande).
6. Promuovere il locale
Non
meno importante è l’aspetto della promozione
e del marketing:
una campagna di comunicazione online e con strumenti tradizionali può
essere utile a far conoscere il tuo locale al maggior numero di
potenziali clienti.
Consulenza
per la ristorazione: a chi rivolgersi
In base alle statistiche, in Italia 1 ristorante su 4 chiude poco tempo dopo l’apertura, alcuni addirittura entro tre mesi dall’inaugurazione. Se vuoi partire con il piede giusto, con tutte le carte in regola e con un format di successo la cosa migliore che puoi fare è richiedere una consulenza professionale. Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione troverai un team di professionisti con competenze trasversali che possono aiutarti a progettare al meglio il tuo ristorante, a preparare un business plan per sostenere il lancio e l’avvio del tuo locale, a scegliere e arredare al meglio location e nel rispetto delle normative in materia. Grazie alla collaborazione con A.P.R.E. Roma, azienda leader nel campo della consulenza fiscale e del lavoro e con Chemichal S.r.l., fra le più affermate aziende nella progettazione e sicurezza alimentare e sicurezza nei luoghi di lavoro, Gi.Pa. In Formazione può anche confezionare per te un progetto su misura, con soluzioni chiavi in mano.
Ecco come aprire un franchising e perché è una buona opportunità di investimento
Sei
in quella fase in cui stai per fare il grande salto e passare da una
condizione da dipendente a quella di imprenditore? Oppure sei un
giovane e credi che il lavoro in proprio sia l’opportunità giusta
per costruire il futuro professionale che sogni? Qualunque sia la tua
storia, se non hai alle spalle alcuna esperienza imprenditoriale puoi
lo stesso avviare
un’attività commerciale di successo
se decidi di legarti a un grande brand capace di guidarti al meglio
nel tuo percorso di auto realizzazione lavorativa. Ti spieghiamo come
aprire un franchising e
quali sono i vantaggi che ti offre questa formula.
Come aprire un franchising: i termini stabiliti dalla legge
Il
franchising,
o affiliazione commerciale, è regolato in Italia dalla legge
n.129 del 6 maggio 2004.
La normativa definisce in modo univoco quali sono gli attori: il
franchisor o affiliante, il franchisee o affiliato e quando presente
il licenziatario master. In particolare fornisce indicazioni
sulla fase informativa preliminare,
un aspetto determinante per avviare un rapporto di franchising
corretto.
In
pratica si richiede alle parti di essere leali e chiare nel periodo
che precede la stipula del contratto, ma vincola poco sul rapporto
tra le due, come è giusto sia, trattandosi di una formula di
collaborazione imprenditoriale che è stata ben definita dalla
pratica e applicabile anche in contesti differenti tra loro. Le
aziende che vogliono creare una rete
di franchising devono
poter dimostrare che l’attività è vincente, cioè tale da poter
ripagare l’investimento effettuato dall’affiliante.
Questo
viene dimostrato con la sperimentazione di un progetto pilota che
testimonia la capacità del business così come si deve anche provare
la trasferibilità del know how agli affiliati.
Aprire un franchising conviene davvero?
Aprire
un’attività in franchising
è più semplice che metterla in piedi partendo da zero: rappresenta
anche un’ottima opportunità per riconvertire
un’attività già esistente e rilanciarla.
Il franchising è un rapporto commerciale tra due soggetti che sono
giuridicamente ed economicamente indipendenti: non si tratta quindi
di un rapporto di subordinazione, perché l’affiliato adotta una
formula commerciale già sperimentata con successo dalla casa madre
ed è libero di valorizzare la sua impresa con le sue competenze e
prendendo delle iniziative personali. Il franchising è quindi una
collaborazione
tra le parti,
il contratto prevede infatti oneri e benefici a carico di entrambe.
Aprendo
un’attività in franchising puoi godere di diversi
vantaggi:
puoi
sfruttare
la popolarità di un marchio noto,
che ha già una clientela acquisita
non devi
pensare alla promozione e al marketing perché di questo si occupa
spesso la casa madre
non sarai mai
solo, potrai sempre contare sulla guida di qualcuno che ha già
compiuto questo passo prima di te
puoi
acquisire
in breve tempo un know how
che da solo potresti maturare in anni di lavoro
alcuni brand
offrono, oltre alla formazione, un servizio di aggiornamento
professionale per gli affiliati e i loro dipendenti.
Alcuni
dati sul franchising in Italia
Nel
nostro Paese quello del franchising è un settore in crescita: il
saldo tra aperture e chiusure è positivo testimoniando la solidità
di questa formula. In base al Rapporto Assofranchising 2019 è
aumentato
il numero delle insegne
(+2,1% nell’arco temporale 2014-2018), delle persone occupate (+3,8%
tra il 2017 e il 2018) e del fatturato delle catene. La ricerca ha
preso in esame 961 insegne: 174 estere e 861 italiane. In base ai
dati del Centro Studi del Salone Franchising il fatturato complessivo
dei franchising italiani ha segnato un +0,7% nel primo semestre 2018.
I settori trainanti sono food
and beverage,
abbigliamento e anche salute e benessere. Quasi sempre i nuovi
imprenditori
sono
nella maggior parte di casi privi
di esperienza imprenditoriale
e giovani, anche se un significativo 11% è costituito da over 45. Il
franchising poi funziona perché incontra il gradimento dei
consumatori: 1 su 3 ha dichiarato di preferire
i negozi affiliati
per via dei prezzi fissi (22%) e per la percezione di maggior tutela
e comfort ambientale (23%).
Come aprire un franchising con l’aiuto di Gi.Pa. In Formazione
Come trovare l’insegna più adatta alle tue esigenze? Qual è il locale più adatto ad ospitare la tua nuova attività? Come preparare un business plan per ottenere dei finanziamenti e avviare l’impresa? Quali sono i documenti per aprire un’attività commerciale?
Rivolgendoti a Gi.Pa. In Formazione troverai un team di professionisti con competenze trasversali pronto ad aiutarti in ogni fase di realizzazione del tuo progetto imprenditoriale. Se hai deciso di metterti in proprio possiamo aiutarti a realizzare il tuo sogno: contattaci per studiare insieme un piano di successo per il tuo progetto.
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