Negli ultimi anni, come confermato dalla Coldiretti, un italiano su due acquista alimenti mentre si trova in giro per la città. Lo street food, un trend sempre più in crescita in Italia che ci fa capire come si sta modificando la domanda del mercato, soprattutto nelle città turistiche come Roma. Il gran flusso di turismo che affolla la Capitale è l’input per i nuovi imprenditori che vedono nello street food ed in generale nelle attività di food and beverage, un occasione di business. Le occasioni di gustare il cibo di strada si moltiplicano sempre di più grazie alla presenza di laboratori espressi dislocati su tutto il territorio capitolino. Se fino a qualche anno fa, lo street food era limitato ad hot dog ed hamburger, oggi lo street food è anche cucina mediterranea: pasta, cartocci di fritti, cibi etnici, piadine, cibi orientali…
Come aprire uno street food a Roma?
Lo street food a Roma rientrata tra le attività di laboratorio artigianale e come tale necessita di specifiche autorizzazioni tecniche ed amministrative che variano in relazione alla zona in cui l’attività si andrà ad insediare. Il centro Storico di Roma è per la maggior parte vincolato per il rilascio di nuove licenze autorizzative, ma questo non esclude il fatto che si possa subentrate ad autorizzazioni già esistenti a fronte di un’analisi approfondita dell’azienda che si andrà ad acquistare.
Nel caso in cui la location non ricade all’interno del centro Storico, il comune di Roma può rilasciare nuove autorizzazioni amministrative (SCIA) per l’apertura di nuove attività di street food, previ controlli preliminari sulla regolarità tecnica dell’immobile, sulla corretta progettazione sanitaria e sul possesso dei requisiti del titolare.
Negli ultimi giorni sono state approvate delle modifiche alla Delibera che regolamenta l’apertura di attività commerciali nel Comune di Roma e queste riguardano principalmente laboratori artigianali alimentari.