Notizia inaspettata sulle canne fumarie del Centro storico a Roma: i ristoratori, dice il Consiglio di Stato bocciando la tesi del Comune di Roma, possono avvalersi anche di tecnologie innovative, per esempio i carboni attivi, più economici e meno inquinanti.
Il Consiglio di Stato con questa recente sentenza ammette la possibilità di utilizzare tecnologie innovative, come ad esempio i carboni attivi, rispetto ai sistemi di captazione fumi tradizionali (canne fumarie).
Un dibattito, quello sulla tipologia di impianti consentiti nella città storica, che da anni contrappone gli imprenditori del campo della ristorazione, Campidoglio e Asl. Con questa nuova sentenza, che riforma tutte le sentenze precedenti, il Consiglio di Stato si spinge anche oltre, esprimendosi sulle leggittimità dell’esercizio di un’attività che non rientra fra quelle consentite dal regolamento del centro storico.
Per cercare di frenare l’apertura indisciplinata di attività di pizza al taglio firggittoria nel centro storico di Roma, il I Municipio già da qualche anno sta applicando il blocco delle autorizzazioni per l’apertura di nuove attività sprovviste della tipica canna fumaria con sbocco sul tetto.
Con questa sentenza a favore di un laboratorio con pizza al taglio in via del Governo Vecchio, cambia tutto, i funzionari dell’Ispra, hanno accertato che gli impianti a carboni attivi costituiscono alternativa preferibile, dato che consentono di ridurre le emissioni in atmosfera. Inoltre, l’amministrazione – scrivono i giudici – è legittimata a ordinare la cessazione di attività che non rientarno fra quelle tutelate, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di inizio attività. Bene tutelare, precisano, ma è illegittimo intervenire dopo i termini.
Ora è necessario attendere che le Istituzioni applichino gli esiti di tale sentenza attraverso la modifica del regolamento vigente. Ad ogni modo, la sentenza apre la strada all’utilizzo dei sistemi alternativi.