Negli ultimi anni sempre più spesso si sente parlare di innovazione e di start up innovative, ma non sempre il concetto di innovazione risulta essere chiaro a tutti.
L’articolo 25 del Decreto Legge 18 ottobre 2012 ( più volte in seguito aggiornato), definisce i requisiti necessari che un’attività deve possedere per essere iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese, unicamente dedicata alle start up innovative. “… una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Società Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione…” che possiede i seguenti requisiti:
- Non deve possedere più di 60 mesi di vita dalla data di presentazione della domanda;
- Avere sede principale in Italia;
- Il valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve essere superiore ai 5 milioni di euro;
- Avere come oggetto sociale esclusivo e prevalente la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi
- Non essere costituita a seguito di una fusione, di una scissione o di una cessione
- Possedere almeno uno dei seguenti requisiti:
- Investimenti in Ricerca&Sviluppo ≥15% del maggior valore tra costo e valore della produzione;
- Presenza di 2/3 di dipendenti o collaboratori, in possesso di laurea magistrale o titolo di dottorato di ricerca;
- Essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto.
Le imprese in possesso dei sopra indicati requisiti, possono richiedere l’iscrizione nella sezione speciale del registro di imprese e di conseguenza usufruire di agevolazioni ad hoc.
E’ importante chiarire però, che con il termine start up, non si fa riferimento alle sole attività definite sopra, ma può essere utilizzato per identificare la fase embrionale di ciascun impresa, che presuppone un’analisi accurata dello scenario in cui l’imprenditore andrà ad operare e delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto.
Allo stesso modo, il concetto di innovazione può essere interpretato in senso più ampio rispetto a quando definitivo dalla normativa. Se pensiamo al piccolo/medio imprenditore sia in ambito commerciale che artigiano, il concetto di “innovazione” riguarda anche la capacità di poter lanciare/rilanciare la propria azienda. Infatti, può essere innovativo anche il bar vicino casa che per promuovere la sua impresa mette in campo azioni e promozioni, differenti dai suoi competitors, in grado di attrarre l’attenzione del cliente. Ad oggi, ogni attività che si vuole realizzare deve essere condita da un pizzico di “innovazione”, oltre che di capacità, sia che si tratti di un’impresa che intende operare in ambito tecnologico sia che si tratti di un’attività in settori considerati “tradizionali”.
L’innovazione deve rappresentare una leva strategica anche per attività già esistenti, che devono adeguare il loro modo di lavorare e di stare sul mercato andando incontro alle esigenze dettate dai nuovi stili di vita, rimettendosi in gioco.